Invatec, Di Maio
«accende»
una speranza

di J.MA.
Il vice premier, Luigi Di Maio, durante l’incontro di sabato alla Invatec
Il vice premier, Luigi Di Maio, durante l’incontro di sabato alla Invatec
Il vice premier, Luigi Di Maio, durante l’incontro di sabato alla Invatec
Il vice premier, Luigi Di Maio, durante l’incontro di sabato alla Invatec

La sensazione che potessero esserci novità ha trovato spazio già mercoledì. Poi, ieri, l’annuncio. «Abbiamo avuto un confronto con i vertici a livello globale di Invatec Medtronic, nella persona di Francois Monory. Registriamo la sua disponibilità a partecipare al tavolo del 12 luglio con i sindacati e i vertici nazionali, e la disponibilità al confronto per il futuro dello stabilimento di Brescia e dei suoi dipendenti». Parole, del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, espresse in una nota rilanciata dalle agenzie. IL MINISTRO, nonchè vice premier, si è interessato al caso Invatec sin dall’inizio: da quando, lo scorso 7 giugno, Medtronic - multinazionale americana proprietaria dell'azienda biomedicale bresciana - aveva annunciato di voler chiudere i due siti in provincia, a Torbole e Roncadelle, per trasferire produzione e ricerca all'estero. La risposta dei 314 lavoratori (soprattutto donne), supportati da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil e dalle Rsu, è stata quella di uno sciopero e di un presidio a oltranza e coinvolge la maggior parte degli addetti (solo una quindicina, soprattutto impiegati e quadri, continuano a varcare i cancelli). Parlare di spiraglio è certamente prematuro, ma il coinvolgimento di Francois Monory, che figura come vice presidente Cvg Group Global Operation della Medtronic, è significativo. «Siamo contenti che al tavolo del 12 luglio ci siano anche i vertici internazionali di Medtronic - spiega Ugo Cherubini, leader della Filctem di Brescia -: il merito di questo risultato è dei lavoratori che portano avanti lo sciopero e hanno organizzato un presidio di 24 ore al giorno. Il ministro Di Maio li ha potuti incontrare, sabato scorso, proprio perché c'era un presidio. Ci auspichiamo che il 12 luglio ci sia un vero tavolo, in grado di affrontare la salvaguardia dei siti e dei livelli occupazionali nel Bresciano». GIUDIZIO condiviso da Giuseppe Marchi, segretario generale della Femca territoriale. «La notizia è importante: il fatto che i vertici di Medtronic siano disponibili a incontrarci è un segnale positivo - dice -, un premio alla perseveranza mostrata dalla persone coinvolte». Per Laura Marini, al vertice della Uiltec provinciale, «dobbiamo stare con i piedi per terra: ora è importante capire quali sono le intenzioni della proprietà». Che, finora, si era esposta con l'amministratore delegato della Invatec, Andrea Giarrizzo, definendosi disposta a trattare le modalità delle fuoriuscite. Non resta che aspettare giovedì prossimo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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