Invatec, il futuro punta traguardi ambiziosi

di Manuel Venturi
Foto di gruppo dopo l’incontro in Aib per celebrare l’operazione che dà un futuro anche a 250 lavoratoriUna veduta della sede di Roncadelle della Invatec, destinata ad avere una nuova prospettiva produttiva
Foto di gruppo dopo l’incontro in Aib per celebrare l’operazione che dà un futuro anche a 250 lavoratoriUna veduta della sede di Roncadelle della Invatec, destinata ad avere una nuova prospettiva produttiva
Foto di gruppo dopo l’incontro in Aib per celebrare l’operazione che dà un futuro anche a 250 lavoratoriUna veduta della sede di Roncadelle della Invatec, destinata ad avere una nuova prospettiva produttiva
Foto di gruppo dopo l’incontro in Aib per celebrare l’operazione che dà un futuro anche a 250 lavoratoriUna veduta della sede di Roncadelle della Invatec, destinata ad avere una nuova prospettiva produttiva

Un piano di investimenti da 60 milioni di euro. Il riassorbimento dei 250 lavoratori ancora in carico il primo novembre prossimo, giorno in cui terminerà la Cassa integrazione straordinaria. E, soprattutto, una previsione di ordini (non ancora sottoscritti, ma con trattative in fase già avanzata) per 200 milioni di siringhe ad ago retrattile, che equivalgono alla produzione di due anni e mezzo, e genereranno un fatturato tra i 25 e i 30 milioni di euro. NUMERI e prospettive emersi dall’incontro nella sede dell’Aib: un appuntamento che ha messo al tavolo tutte le parti interessate dalla vicenda della Invatec (del colosso americano del biomedicale Medtronic) ed ha permesso di evidenziare ulteriori particolari del processo di reindustrializzazione che interesserà il sito di Roncadelle (in prospettiva potrebbe interessare anche quello di Torbole Casaglia). Il passaggio di consegne tra Medtronic - che in precedenza aveva ufficializzato la decisione di interrompere le attività negli stabilimenti bresciani - e Business Creation Investments (BCI) si è concretizzato a dicembre con la firma dell’accordo. BCI ha creato una società, «Roncadelle Operation», che al suo interno ha il ramo d’azienda acquisito da Medtronic ed ha assorbito 15 lavoratori già Invatec. A sostegno della newco, come ha spiegato il direttore di Bci Italia, Vittorio Ferrero, «c’è un consorzio formato da Ameco medical industries, primo produttore mediorientale di dispositivi medici e da P&P, che detiene il brevetto della siringa ad ago retrattile. Il progetto parte con l’ottenimento delle omologazioni e delle certificazioni del sito volti a questo tipo di attività, con siringhe con ago retrattile di tutti i formati, sia nude che preriempite: entriamo in un settore che vale 5,7 miliardi di dollari e che ha un tasso di crescita atteso del 10% nei prossimi anni». L’operazione è stata possibile grazie al tavolo di crisi, con base al ministero dello Sviluppo economico, coordinato dal pentastellato bresciano Girgis Sorial, cui è andato il ringraziamento del ministro Stefano Patuanelli, tra i presenti in Aib a fianco del presidente Giuseppe Pasini. Michele Perrino, presidente e alla guida di Medtronic Italia, ha spiegato che «a giugno 2018, quando l’azienda ha annunciato di voler chiudere gli stabilimenti bresciani, c’è stato uno sconcerto generale. Fin dall’inizio non abbiamo cercato un investitore qualsiasi, ma qualcuno che traghettasse questa eccellenza verso un futuro migliore». Il passaggio di consegne è stato reso possibile anche grazie a Vertus, advisory company italiana specializzata nella reindustrializzazione, «garantendo anche il riassorbimento delle maestranze: vent’anni fa sembrava una cosa pionieristica, oggi se ne parla molto», ha detto l’amministratore delegato Alessandro Ielo. MELANIA Rizzoli e Alessandro Mattinzoli, assessori con delega, rispettivamente al Lavoro e allo Sviluppo economico del Pirellone, hanno rivendicato il ruolo della Regione nel fare «fronte comune». Donatella Benini, in rappresentanza delle Rsu (presenti anche i sindacati territoriali), ha ricordato il presidio di 38 giorni che ha richiamato l’attenzione di tutti: «Porteremo la nostra competenza nella nuova società, che abbiamo agevolato per il passaggio di consegne accettando la Cassa integrazione straordinaria dal primo novembre scorso». Al tavolo anche Damiano Spada, sindaco di Roncadelle, intervenuto a nome dell’omologa di Torbole, Roberta Sisti: «Siamo pronti per un nuovo inizio, grazie a chi ha deciso di investire nei nostri territori. Ma chiediamo attenzione anche per altre vertenze importanti, come Auchan-Conad». Per il ministro Patuanelli, «l’apertura di un tavolo di crisi è di per sé il segnale di una patologia già esistente e non sempre la conclusione è felice come in questa occasione: dobbiamo implementare gli strumenti che il Mise ha a disposizione, come i contratti di sviluppo e rivedere il sistema degli incentivi, affinché siano mirati ad alcuni settori cruciali». Patuanelli ha richiamato il ruolo dell’Europa, per «un aiuto in più al sistema delle Pmi, per rimettere l’Italia al centro delle grandi economie del mondo». Quindi ha garantito che dal 10 febbraio, sarà «in Lombardia una volta la settimana». Pasini - potenzialmente in corsa per la leadership di Confindustria - ha ricordato il tentativo, non andato a buon fine, di trovare imprenditori bresciani interessati a Invatec. «Come Aib abbiamo fatto la nostra parte, ma non ci fermiamo - ha detto -. Guardiamo con moderata preoccupazione al rallentamento del settore dell’automotive, anche se sono convinto in una ripresa nella seconda metà del 2020». Quindi ha indicato due priorità per il nuovo corso dell’economia italiana: il rilancio del piano infrastrutturale e il Green new deal europeo, «opportunità che le aziende bresciane devono sfruttare». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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