I rincari in bolletta e gli stipendi di Arera

La Leonessa
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Prima è successo con l’acqua. Bollette raddoppiate o triplicate per molti utenti anche a Brescia per effetto dei nuovi piani tariffari applicati con effetto retroattivo. Adesso tocca a gas ed energia elettrica. Si preannuncia un autunno pesante quanto a rincari. Gli aumenti, si dice, potrebbero toccare anche il 40 per cento. E tutto questo dopo mesi che hanno visto una significativa ripresa dell’inflazione trainata dal rialzo del costo di energia e combustibili. Del resto basta andare in qualunque distributore di benzina per rendersene conto di tasca propria. Giustamente qualche lettore alla notizia dei nuovi rincari in arrivo ci ha già espresso il suo disappunto. C’è chi polemicamente, ma con qualche ragione, ha fatto notare come per i consiglieri di Arera, l’authority chiamata a dare il via libera alle nuove tariffe, tutto ciò inciderà poco o nulla sui loro sostanziosi stipendi da diecimila euro netti al mese. Uno dei cinque membri è pure bresciano. Ma al di là di queste considerazioni il vero dubbio è se i nuovi aumenti siano solo la prima avvisaglia di quanto ci costerà il favoloso Green deal europeo destinato a mettere ko la nostra industria dell’automotive mentre in Cina e in India se ne fregano altamente di CO2 e decarbonizzazione. Forse c’è una contraddizione di fondo da affrontare.

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