Il benefattore di Villa Carcina

Sarà così, deve essere così: che esistono davvero il bene e il male. Solo che il male è pervasivo, lo vediamo ovunque, soprattutto in tempi come questi, così che è anche facile cascarci dentro, farcene contagiare e incattivirci, indifferenti ai nostri fratelli, rabbiosi per la paura di scivolare anche noi nell’abisso di chi ha bisogno di aiuto, che guardiamo dall’alto in basso, o che fingiamo di non vedere. Ma possiamo solo fingere: il male è ovunque, impossibile non vederlo. Il bene invece è raro, quasi invisibile, come una piccola sorgente di acqua dolce in un oceano di lacrime amare: ce n’è così poco che può passare inosservato. E allora accendiamo tutte le luci alla massima potenza luminosa, anche in tempi di caro-bollette, per illuminare quel cittadino di Villa Carcina che ogni anno, senza che nessuno glielo abbia chiesto e senza volere apparire, regala 30 mila euro per i suoi concittadini meno fortunati. Lo scorso anno un suo bonifico servì per avviare al lavoro persone che la pandemia aveva spinto giù dalla giostra, espulse da una vita normale. Quest’anno altro bonifico, altri 30 mila euro da dividere tra i compaesani, per aiutarli a pagare le carissime bollette. Non vuole che si sappia il suo nome: invisibile come è spesso il bene. Ma noi sappiamo che c’è.

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