L'ecologia targata BS è ancora ferma ai box

La Leonessa
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Siamo tutti ecologisti con la macchina degli altri, libero adattamento di quel famoso detto savonese su sessualità arcobaleno e deretani altrui. Perché si fa presto a dire «transizione ecologica», se poi la buona volontà ce l’hanno in pochi e i soldi per cambiare auto ce li hanno in pochissimi. Due numeri: su 814 mila vetture intestate a cittadini di Brescia e provincia, i vecchi catenacci tra Euro 0 ed Euro 4 sono ancora 387 mila, quasi la metà dell’intero parco macchine targato Bs. Brutta faccenda: Euro 0 sono i benzina non catalizzati e i gasolio non ecodiesel, quelli costruiti fino al 92 con zero accorgimenti (zero, appunto) per limitare l’inquinamento. Ma anche le Euro 4 sono già preistoria della coscienza ecologica, tanto che i blocchi alla loro circolazione si estendono sempre di più. Vecchi macinini, in definitiva, che proiettano un’ombra sinistra sulla rilettura della futurista e marinettiana ode all’automobile: «Formidabile mostro dagli occhi di fucina, nutrito di fiamma e d’oli minerali». Altro che fiamma, altro che oli minerali! Ma ci sarà anche un perché, o forse due, se a Brescia le elettriche erano nel 2020 solo 1.437 e le ibride 13.396. Perché cambiare auto costa e pochi oggi possono permetterselo. E perché poi confessiamolo: siam tutti ecologisti con la macchina degli altri.

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