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Preso il re del «tarocco»

ISORELLA. In casa di un operaio senegalese di 32 anni è stata trovata una montagna di merce contraffatta
In un deposito 1500 cd falsi 500 dvd, un centinaio di giochi per Playstation e orologi per 60mila euro

 I Carabinieri di Verolavecchia e di Gambara con alcuni capi di vestiario sequestratiFOTOLIVE
I Carabinieri di Verolavecchia e di Gambara con alcuni capi di vestiario sequestratiFOTOLIVE

 I Carabinieri di Verolavecchia e di Gambara con alcuni capi di vestiario sequestratiFOTOLIVE
I Carabinieri di Verolavecchia e di Gambara con alcuni capi di vestiario sequestratiFOTOLIVE

C'è voluta un'intera settimana ai Carabinieri di Gambara per inventariare tutto il materiale sequestrato ad un ambulante di origine sengalese di 32 anni. In un deposito a Isorella c'erano 1500 cd, 500 dvd, un centinaio di giochi per Play Station, 150 magliette e maglioni, altrettante paia di jeans e poi ancora scarpe, cinture e orologi delle migliori marche. Tutto rigorosamente «taroccato».
«Durante un controllo casuale nel cuore della notte, una pattuglia individua un cittadino senegalese con un borsone sulla spalla all'uscita da una birreria, in località Corvione (comune di Gambara ndr). All'interno della borsa vengono immediatamente ritrovati e confiscati 80 cd masterizzati e una ventina di orologi» raccontano Livio Propato, comandante della Compagnia di Verolanuova e Tino Nigro, Comandante della Stazione di Gambara.
L'uomo (operaio in un'azienda di Brescia durante il giorno e ambulante «per arrotondare» di notte) conduce i carabinieri in quella che afferma essere casa sua, in via Zaniboni, ad Acquafredda. Nell'appartamento, nulla di sospetto, fatta eccezione per una bolletta Enel intestata proprio all'ambulante, relativa però ad un'altra abitazione (a Isorella) dove, al termine di un rapido sopralluogo, i carabinieri trovano «un vero e proprio deposito di merce contraffatta - prosegue Propato -. Il soggetto, evidentemente, era ben inserito nel mondo della contraffazione locale».
IL MATERIALE sequestrato (alla faccia del «tarocco») ha un valore stimato di circa 60 mila euro ed era destinato probabilmente ad altri venditori. «È ipotizzabile che vendesse parte della merce anche a suoi connazionali o ad altri ambulanti della zona - sottolinea Nigro –. Ci troviamo probabilmente davanti ad un piccolo grossista».
Restano ancora da stabilire origine e provenienza del materiale contraffatto che potrebbe essere arrivato nella Bassa attraverso canali esteri (dalla Cina o dall'Europa orientale), ma anche da luoghi molto meno esotici come il porto di Napoli «dove - ricordano gli inquirenti - ci passa di tutto e di più». L'ambulante rischia ora una pena minima di un anno di carcere e una multa di 2500 euro. Cd, orologi, occhiali da sole e vestiario verranno invece distrutti: «Un vero peccato - concludono i rappresentanti dell'Arma - i vestiti avrebbero fatto comodo ad associazioni o enti caritatevoli. Ad oggi non esistono normative o direttive che ci consentano di riutilizzare la merce confiscata, nemmeno per scopi benefici». Un peccato. F.AP.

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