Baro Prog-Jets, «Utopie» Viaggio nell’estetica 70’s

La copertina del nuovo disco pubblicato dai Baro Prog-Jets
La copertina del nuovo disco pubblicato dai Baro Prog-Jets
La copertina del nuovo disco pubblicato dai Baro Prog-Jets
La copertina del nuovo disco pubblicato dai Baro Prog-Jets

Vai col prog! A testa alta, fieramente fuori dal tempo. «Utopie», di nome, di fatto e ancor più di suoni, è il titolo del nuovo disco di Baro Prog-Jets (al secolo Alberto Molesini), fuori per Andromeda Relix e distribuito da MaRaCaSh Records. Già disponibile su tutte le piattaforme digitali, il lavoro include cinque, ambiziose tracce (di cui solo una col testo in italiano) che allineano in totale quasi un’ora di musica in aria di anni ’70, a dare l’idea di un lavoro la cui prerogativa esula da dinamiche easy listening e logiche derivate. Anzi, l’esatto contrario: provare per credere appena varcate le porte della percezione scandite nell’intro «Non sento!», in cui s’infilano poi «Utopia», «Phase I», «Phase II» e «Runaways», caleidoscopiche composizioni a orchestrare il viaggio mistico. Propiziato da una band in totale sintonia d’intenti, guidata dallo stesso Molesini - voce, chitarra, tastiere, basso - e completata da Nicola Rotta e Massimo Basaglia (a rinforzare la linea delle sei corde), Paolo Zanella e Gigi Murari, piano e batteria. Niente mezze misure, niente piaggerie e tanto meno facili compromessi: fedele alla linea, Prog-Jets impone condizioni d’ascolto mentali, concentrazione e assoluta dedizione. Un percorso introspettivo che si esplicita parallelamente anche nel libretto allegato al Cd (realizzato con la collaborazione di Paolo Bottaro in fase di editing), in cui Molesini si è avvalso della collaborazione dell’artista tedesco Kellepics: ogni canzone un artwork che amplifica visioni e suggestioni. In copertina il «pallone dell’utopia», presidio iconografico che s’allontana in dissolvenza e dall’altro controlla una città virtuale di orwelliana memoria.•. Gi.Bu.

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