schermi & visioni

«The Humans» e l’orrore del quotidiano famigliare

Elegante e curato il film di Stephen Karam, autore anche dello spettacolo teatrale dal quale è tratta la pellicola
The Humans
Stephen Karam, 2021
The Humans Stephen Karam, 2021
The Humans
Stephen Karam, 2021
The Humans Stephen Karam, 2021

Se ne parla bene da un pezzo di «The Humans», prodotto dalla sempre sia lodata A24 (quella di «Everything Everywhere All at Once») e arrivato pure in Italia grazie a Mubi dopo il pieno di applausi al Toronto Film Festival del 2021.

Confezione elegante e curatissima

Lodi giustificate perché il film di Stephen Karam, autore anche dello spettacolo teatrale dal quale è tratta la pellicola, ha più di un buon argomento a suo favore. A partire da una confezione elegante, curatissima, cucita su misura per un dramma famigliare che si svolge all’interno di un claustrofobico appartamento newyorchese.

C’è una figlia che sta mettendo su casa con il fidanzato, c’è una sorella reduce dalla rottura con la donna della sua vita e alle prese con un fastidioso problema di salute (Amy Schumer), ci sono un padre e una madre alla classica resa dei conti dopo anni di asfissiante monogamia, c’è infine l’anziana nonna inchiodata alla carrozzina da un’implacabile demenza senile. Aria di festa, almeno all’inizio, ma ben presto gli stracci volano, in un crescendo quasi horror che mette parecchio a disagio. Bello? Sì. Ma prevedibilmente d’autore.

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