L'INTERVISTA

Federica Quaranta: «La mia decima volta al Festival I top? Morandi, Irama e Blanco»

Un momento della performance di Cesare Cremonini, ospite del Festival fortemente voluto da AmadeusFederica Quaranta: violinista bresciana habitué dell’orchestra di Sanremo, è arrivata a quota 10 edizioni

Dieci volte Sanremo., Dieci e lode per Federica Quaranta: violinista, bresciana, habitué del Festival., Una colonna dell’Ariston, ormai, con le sue dieci edizioni da violinista nell’orchestra che fa sognare gli italiani ogni anno, stendendo un tappeto sonoro magico sul quale, questa volta, ha brillato in particolare un talento gardesano., «Blanco mi è piaciuto tanto, a maggior ragione quando ho scoperto che era mio conterraneo - sorride -., Abbiamo valorizzato un brano scritto decisamente bene».
«Brividi» ovunque: un trionfo., Un successo meritato., E Blanco canta da dio., Pensare che non ha mai fatto un tour., Ma essere artisti è questione di attitudine, innata., Puoi fare tutta la gavetta che vuoi, ma se non ci sei..., L’arte è attitudine, ma anche gentilezza e umiltà.
Nella sua carriera ha accompagnato le voci di Renato Zero e Francesco Renga passando per Fiorella Mannoia e Riccardo Cocciante, ha inciso per Laura Pausini e Ligabue., L’artista più artista incontrato quest’anno a Sanremo?,
Sul piano umano, e il piano umano conta, dico il buon Gianni Morandi., Da cantante così come lo era stato da conduttore del Festival., Gianni è uno di noi., Questa è la forza anche di Amadeus.
Il segreto del successo di questo Festival?
La formula vincente di Amadeus è la semplicità.

Già l’anno scorso ha saputo portare a casa la prima edizione di Sanremo al tempo del Covid, e non è stato facile in quelle condizioni., L’empatia è la sua cifra e non è così sul palco, Amadeus è così nella vita., Poi, altra cosa: ha capito che quello che interessa alla gente è la gara, non il contorno., Quello che gira intorno al Festival stufa., Meglio concentrarsi sulla musica, con pochi fronzoli.
Anche con pochi superospiti, in questo caso: è stata un’edizione spartana, con l’Eurovision da ospitare alle porte...
Amadeus ha saputo portare avanti un grande lavoro puntando sulle canzoni., Poi c’è stato un meraviglioso Cremonini..., e mi hanno entusiasmato i Meduza., Io adoro l’elettronica, l’ascolterei tutto il giorno; con loro sul palco dell’Ariston mi sono sentita me stessa., La musica da club è la socialità che tanto ci è mancata in questi anni.
La canzone preferita di questo Festival? Quella di Irama, «Ovunque sarai», dedicata a una persona che non c’è più., Una poesia.
Decima volta a Sanremo: com’è stata?
La più dura, e lo dico da musicista ormai veterana dell’orchestra del Festival., L’edizione più difficile, anche più di quella dell’anno scorso., Tamponi su tamponi, controlli e restrizioni stavolta hanno pesato tanto., Un paradosso, visto che l’anno scorso rischiavamo di più., Il fatto è che il virus quest’anno era meno pericoloso ma più contagioso, il che ha creato preoccupazione costante: tanti colleghi sono stati trovati positivi e sostituiti, molti di noi combattevano l’ansia con tamponi fai-da-te.
Si avvicina la bella stagione, per fortuna: progetti? 
Farò nuove date di «Music in the dark», il mio viaggio violino e voce che spazia da Enya a Pink Floyd e Leonard Cohen, dai Metallica all’Alan Parsons Project., Promuoverò il mio disco e, nel contempo, sono alle viste due produzioni con un’orchestra meravigliosa: si ricomincia a suonare musica classica e sono felice., Io sono sia pop che classica: il mio equilibrio è questo e lo sarà sempre.

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