Klone, il buon progressive e testi che lasciano il segno

Klone
Meanwhile
Klone Meanwhile
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Klone Meanwhile

Arriva dalla Francia l’ultima sensazione del circuito modern prog europeo: un collettivo di «art rockers» che, grazie al successo riscosso nel 2019 dal kolossal «Le grand voyage», ha saputo imporsi nella cerchia degli esigenti appassionati del settore, impressionando il pubblico di festival come Prog Power USA, Midsummer Prog, Hellfest o Motocultor, suonando a fianco di formazioni affermate come Leprous o Pain of Salvation. Dopo aver ben seminato, i Klone sembrano ora pronti a raccogliere nuovi consensi con il nuovissimo «Meanwhile», in uscita domani per la cult label Kscope con la produzione di un guru come Chris Edritch (già al lavoro con TesseracT o The Ocean Collective). Chitarre potenti, architettate da un binomio davvero affiatato costituito da Guillaume Bernard e Aldrick Guadagnino, impronta melodica particolare, testi cerebrali e spesso metaforici del frontman Yann Ligner sono gli ingredienti principali di un menu declinato in dieci pezzi dilatati, spaziosi, al tempo stesso heavy ma sofisticati grazie alla perizia tecnica affinata sul campo da un quintetto in grado di impressionare gli aficionados del genere ma anche i semplici appassionati di rock a 360 gradi. • (Kscope)

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