Pogorelich da applausi fra Schubert e Chopin

di Luigi Fertonani
Ivo Pogorelich: la stella che ha illuminato la prima sera del Festival FOTOLIVETutto esaurito, per cominciare: sold-out, ieri sera al San Barnaba, ma nel pieno rispetto delle regole di distanziamento anti-Covid SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Davide Brunori
Ivo Pogorelich: la stella che ha illuminato la prima sera del Festival FOTOLIVETutto esaurito, per cominciare: sold-out, ieri sera al San Barnaba, ma nel pieno rispetto delle regole di distanziamento anti-Covid SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Davide Brunori
Ivo Pogorelich: la stella che ha illuminato la prima sera del Festival FOTOLIVETutto esaurito, per cominciare: sold-out, ieri sera al San Barnaba, ma nel pieno rispetto delle regole di distanziamento anti-Covid SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Davide Brunori
Ivo Pogorelich: la stella che ha illuminato la prima sera del Festival FOTOLIVETutto esaurito, per cominciare: sold-out, ieri sera al San Barnaba, ma nel pieno rispetto delle regole di distanziamento anti-Covid SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Davide Brunori

Ivo Pogorelich ha inaugurato ieri sera in San Barnaba la nuova edizione del Festival LeXGiornate con un programma dedicato a Schubert e a Chopin, che – come ha detto Daniele Alberti presentando l’artista – «in musica hanno saputo esprimere le parole dell’anima». Pogorelich si è fatto attendere un poco nella sala silenziosa ma gremita di pubblico, poi ha iniziato la serata con i Momenti Musicali op. 94 di Franz Schubert. Non si fida della memoria, e preferisce la lettura dei pezzi con un voltapagine. S’immerge immediatamente nel suo percorso schubertiano cominciando dal moderato in do maggiore dal caratteristico, vivace ritmo prima di passare al pensoso tema centrale. Bisogna subito dire che Ivo Pogorelich non rinuncia a usare tempi particolarmente moderati, particolarmente evidenti nell’Andantino in la bemolle maggiore prendendo invece in altre situazioni, come nell’Allegro vivace in fa minore, velocità estremamente rapide. Bello il finale della serie, con l’Allegretto e il Trio che sono sembrati una vera e propria cornice di una intensa musicalità schubertiana. Il pianismo di Pogorelich non si è smentito nemmeno nella seconda parte della serata – affrontata senza l’intervallo – che comprendeva la Sonata n. 3 op. 58 di Fryderyk Chopin, una delle creazioni più belle del genio polacco e che si presta sicuramente a interpretazioni anche molto personali. Come nell’L'Allegro maestoso iniziale, nel quale Pogorelich ha sottolineato il personalissimo trattamento della forma - sonata che Chopin inserisce appunto in questo primo movimento, con l’apparire di un secondo tema che sembra quasi uno dei suoi Notturni e che colpisce per la sua straordinaria estensione; prima dello Scherzo, che Pogorelich ha affrontato a una velocità straordinariamente alta. Poi il Largo, pagina spirituale dalla grande profondità, nel quale il pianista ha sottolineato l’originalità dell’armonia e i passaggi dalla tonalità minore a quella maggiore. Ma non poteva mancare ovviamente il trionfo della pagina finale, quella sicuramente più famosa di questa Sonata chopinina, quel Presto che Pogorelich ha affrontato con estrema baldanza guadagnandosi facilmente gli applausi del pubblico in sala.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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