sul palco del concertone

Francesco Renga e Jolanda, il duetto che ha conquistato la piazza e i social

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Il saluto di Renga e il soundcheck con la figlia Jolanda

Il brivido della scoperta.

La gioia di svelarsi. Una famiglia che è un fiorire di talenti, due città che unendosi si scrollano di dosso decenni di preconcetti., Jolanda Renga che duetta a sorpresa con papà Francesco, davanti a mamma Ambra, non è solo amore che si spande dal palco della Loggia: è il simbolo d'una città subito degna Capitale della cultura a braccetto con i vicini di casa.

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Il picco emozionale di un evento senza precedenti, il senso di un mondo che cambia e può farlo anche in meglio. Nel momento clou del concertone che ha inaugurato a Brescia un anno speciale c’è l’unione che fa la forza, il gioco di squadra che vince spiazzando. Ma non solo: c’è il coraggio di mostrare un lato nascosto, di osare e stupire. Ci vuole personalità per presentarsi davanti a migliaia di persone e cantare assieme a un big della canzone che per giunta è tuo padre, al culmine di uno show presentato da una stella dello spettacolo che peraltro è tua madre. Cantando, per di più, «Angelo»: proprio il brano che il papà ti ha dedicato quando sei nata. Quello con cui ha vinto il Festival di Sanremo. Ma niente accade per caso. Il destino è ciò che ci costruiamo con le scelte, con l’impegno. Jolanda studia canto, Jolanda ha timbro e controllo; i suoi genitori sanno, da professionisti quali sono, che su quel palco ci può stare eccome. La rassicurano con sguardi, sorrisi e poche parole. Non serve altro: la voce fin dal soundcheck non tradisce le farfalle nello stomaco e fluisce naturale, intonata, potente. Il duetto conquista la piazza ed i social.

 

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L’esperimento fuori scaletta, un trionfo. «Ieri ho cantato per la prima volta con Jolanda nella mia città… Su Angelo è stato come chiudere un cerchio, ho pianto. Lei è meravigliosa e bravissima. Ha preso dal papà» s’inorgoglisce su Instagram Francesco Renga, emozionato come la mamma.

Ambra Angiolini, Francesco Renga e la figlia Jolanda sul palco di piazza Loggia (Comune di Brescia)

«La vita intera non basterà ma ci proverò lo stesso. Grazie vita mia» scrive Ambra Angiolini, descrivendo l’abbraccio con la sua creatura. Ed è un abbraccio inatteso a definire questo 2023 Capitale che unisce in un cerchio virtuoso due città rivali fino a ieri. L’operosa provincia lombarda custodiva un tesoro di cultura da secoli. Aveva tanta arte, tanta bellezza da mostrare, ma non aveva mai osato. È giunto il momento di farlo. Di scoprirsi nuovi, diversi, migliori.  

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