pallanuoto

An Brescia, la storia chiama: nel mirino c’è il bis tricolore

di Fabrizio Vertua
Sabato 28 maggio alle 20 in vasca a Recco per gara-3 della finale scudetto: si riparte dall’1-1, dopo l’impresa di Mompiano
Finale scudetto: una fase di gara-2 tra An Brescia e Pro Recco
Finale scudetto: una fase di gara-2 tra An Brescia e Pro Recco
Finale scudetto: una fase di gara-2 tra An Brescia e Pro Recco
Finale scudetto: una fase di gara-2 tra An Brescia e Pro Recco

È la partita decisiva: o tutto, o niente. Nella sfida di stasera (diretta su Rai Sport a partire alle 20), sul palcoscenico vista mare della piscina di Punta Sant’Anna, Pro Recco e An Brescia si contenderanno l’ennesimo tricolore. L’An cercherà in tutti i modi di non farsi scucire dalle calottine lo scudetto conquistato 367 giorni fa; il Recco tenterà di riconquistare il titolo e riaffermare l’assoluto dominio sul campionato che dura da 15 anni, interrotto dalla vittoria di Brescia.
Due grandi squadre per un solo obiettivo. Ormai lo chiamano il derby d’Italia, il classico della pallanuoto, ma fino a poco tempo fa era l’eterna sfida tra Davide e Golia. In queste ultime due stagioni però la differenza abissale tra i campioni d’Europa e quelli d’Italia è stata limata e non poco. Se negli negli anni scorsi Presciutti e compagni, pur facendo sudare le proverbiali sette camicie ai rivali di sempre, si accostavano a loro con un certo senso di inferiorità, dal trionfo del 2021, grazie alla nuova consapevolezza acquisita, possono guardare l’avversario negli occhi senza alcuna deferenza.
Il dubbio è solo uno: sarà una gara nella quale emergeranno tecnica e tattica, come in gara-1 a Recco, o un match decisamente più fisico e agonisticamente tirato come gara-2 a Mompiano?
Difficile rispondere, forse sarà un mix tra le due opzioni, con le difese a pressare alto fin da centro vasca, mentre in attacco i centroboa saranno determinanti in base alle superiorità numeriche che riusciranno a ottenere lottando come dei forsennati. Questa una delle chiavi di lettura di una sfida tricolore che si giocherà molto anche con la testa. Anzi, soprattutto con la testa. Vincerà chi riuscirà a mantenere la lucidità, anche davanti a decisioni arbitrali incomprensibili o sviste clamorose, come è già accaduto nelle prime due sfide.
Nervi saldi e massima attenzione, non solo alle situazioni di gioco ma anche a tutti i particolari che fanno da corollario alla partita. Come le espulsioni e la loro gestione, soprattutto dopo il madornale errore commesso dal duo arbitrale, dal delegato e dalla giuria, che non hanno segnalato e punito la mancata entrata nel pozzetto di Aicardi nell’ultima azione di gioco di gara-1, non assegnando un sacrosanto rigore all’An in un momento cruciale. Quello che Alessandro Bovo aveva definito senza mezzi termini «un vero e proprio furto con destrezza» e che sicuramente ha influito sul risultato finale.
E nonostante l’eroica vittoria di mercoledì a Mompiano, che ha rimesso in perfetto equilibrio la finale, la tensione è ancora alta in casa Brescia. «La nostra vittoria aumenta in maniera esponenziale la nostra rabbia per il torto e per l’ingiustizia sportiva che siamo stati costretti a subire - conferma Bovo -. Il tutto sta a come incanalare questa nostra frustrazione, avevamo davanti a noi due strade: mollare tutto o spingere più forte di prima. Abbiamo scelto la seconda. Purtroppo sono eventi che non hanno minimamente a che fare con il gioco, dobbiamo solamente pensare a migliorare rispetto alle due sfide appena giocate. Per quel che concerne lo spirito con il quale scenderemo in vasca, non nutro alcun dubbio». Da sempre trascinatore dei compagni, Christian Presciutti è pronto a quest’ennesima battaglia: «Dovremo giocarcela a casa loro, dove stanno già preparando la festa, ma faremo di tutto per rovinargliela e difendere lo Scudetto. Se a fine gara saranno più forti stringeremo loro la mano, ma abbiamo la consapevolezza di poter fare meglio e crescere ancora rispetto alle prime due finali giocate».

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