Bragaglio, tre ruoli in uno: tecnico, capitano, bomber «Per il Pompiano ci sono»

di Michele Laffranchi
Il Pompiano di Terza categoria: domenica la prima alla guida della squadra per l’allenatore e giocatore Ulrico Bragaglio, autore anche di un golUlrico Bragaglio: allenatore, capitano e bomber del Pompiano di Terza
Il Pompiano di Terza categoria: domenica la prima alla guida della squadra per l’allenatore e giocatore Ulrico Bragaglio, autore anche di un golUlrico Bragaglio: allenatore, capitano e bomber del Pompiano di Terza
Il Pompiano di Terza categoria: domenica la prima alla guida della squadra per l’allenatore e giocatore Ulrico Bragaglio, autore anche di un golUlrico Bragaglio: allenatore, capitano e bomber del Pompiano di Terza
Il Pompiano di Terza categoria: domenica la prima alla guida della squadra per l’allenatore e giocatore Ulrico Bragaglio, autore anche di un golUlrico Bragaglio: allenatore, capitano e bomber del Pompiano di Terza

Tecnico, calciatore, capitano: Ulrico Bragaglio si è trasformato in un personaggio pirandelliano domenica scorsa, quando ha guidato per la prima volta da allenatore il suo Oratorio Pompiano nel girone B di Terza Categoria. A differenza di quanto si è abituati a vedere, ha assunto la guida tecnica in contemporanea al suo ruolo abituale di protagonista in campo: dal centro della retroguardia, fascia al braccio, ha dato per 90’ disposizioni ai suoi giocatori (che, allo stesso tempo, restano compagni di squadra). Ciliegina sulla torta? Si è tolto il lusso di segnare anche il gol della bandiera dei suoi, superati per 3-1 a Villachiara. Al di là della sconfitta, una giornata che Bragaglio non dimenticherà più; impersonare tre ruoli diversi senza confondersi non dev’essere affatto semplice però: «Confermo, è stato a tratti surreale - racconta divertito l’uno e trino Bragaglio -. La scorsa settimana Claudio Picco s’è dimesso e la società mi ha chiesto di prendere il suo posto in panchina. La stagione passata infatti ero stato per qualche mese il vice di Lorenzo Ciulli all’Orceana, in Eccellenza: mi ero infortunato alla mano, ne ho approfittato per provare un’esperienza in uno staff tecnico e ne sono rimasto piacevolmente colpito. Poi ho ripreso a giocare, ma è arrivata questa richiesta un po’ improvvisa della società e ho scelto di mettermi nuovamente in gioco». Un po’ sulla scia del calcio inglese degli anni ‘80 e ‘90, quand’era stato Ruud Gullit a sedersi sulla panchina del Chelsea mentre era ancora in attività, guidando i blues alla vittoria nella FA Cup. «Non è facile gestire il doppio impegno, triplo se consideriamo che sono ancora il capitano - riflette Bragaglio -. Nelle prossime settimane, dopo la pausa invernale, prenderò una decisione definitiva a riguardo. Anche perché il mio calcio è fatto di pressing, intensità e movimenti: dalla difesa ho la possibilità di vedere discretamente il campo, ma domenica prossima vorrei provare a sedermi in panchina per osservare i movimenti dei ragazzi con visuale ancora migliore». Possibile, insomma, un’auto-esclusione del capitano per vestire, forse definitivamente, i panni del tecnico: l’esordio, in triplice veste, è stato del resto già reso indimenticabile dal gol realizzato a Villafranca. Peccato soltanto per il risultato finale, una sconfitta causata anche dal doppio giallo sventolato in faccia al fratello Marco. «Questo e altri episodi ci hanno condannato – prosegue Ulrico -. In ogni caso non facciamo drammi, anche perché la mia idea di calcio necessita di tempo per essere appresa dal gruppo. L’obiettivo, pian piano, è quello di fissare dei paletti da seguire dentro e fuori dal terreno di gioco: mentalità, serietà e puntualità. Tutte cose che i ragazzi apprenderanno sicuramente nelle prossime settimane». Domenica prossima sarà l’ultima del girone d’andata, contro l’Atletico Bassano, e probabilmente vedremo un Ulrico Bragaglio già esclusivamente nei panni del tecnico: resterà in ogni caso negli annali l’anomalia curiosa di questo allenatore, giocatore e capitano, in grado per giunta di mettere il pallone in fondo al sacco. Il tutto nel nome del suo Pompiano e della grande passione per il calcio giocato e non.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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