LA SVOLTA

Brescia Calcio, il presidente Cellino pensa alle dimissioni

di Gian Paolo Laffranchi
L’inchiesta che lo coinvolge avrebbe innescato un effetto domino che rischia di frenare, se non paralizzare, il mercato e quindi l’attività e i risultati sul campo
Massimo Cellino, presidente del Brescia dal 2017
Massimo Cellino, presidente del Brescia dal 2017
Massimo Cellino, presidente del Brescia dal 2017
Massimo Cellino, presidente del Brescia dal 2017

Quanto pesano le vicende giudiziarie che pendono come una spada di Damocle sul Brescia ormai da mesi, lo si capirà probabilmente già nelle prossime ore: Massimo Cellino medita di dimettersi dalla presidenza del Brescia Calcio.

L’inchiesta che lo coinvolge avrebbe innescato un effetto domino che rischia di frenare, se non paralizzare, il mercato e quindi l’attività e i risultati sul campo di un club che ha il bilancio sano, ma rischia di ritrovarsi con le mani legate sul versante acquisti-cessioni (di lì, per esempio, già il caso Bertagnoli, con il mediano titolare fuori rosa per un disaccordo su aspetti legati al suo rinnovo contrattuale). Il tema-dimissioni è già stato affrontato negli ultimi consigli di amministrazione della società.

Qualora la decisione si concretizzasse, si aprirebbe un fronte che potrebbe anche portare all’idea di cedere il club acquistato nell’agosto del 2017. Nel frattempo la squadra ha 20 punti ed è in zona playoff, ma non vince da 7 partite (era il 16 settembre, Brescia-Benevento 1-0). Un calo che ha visto anche accendersi la prima vera contestazione dell’era Cellino da parte dei tifosi, preoccupati di fronte ad una situazione al momento debulosa e densa d’incertezze.

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