Bisoli, che
ritorno! I muscoli
del capitano fanno forte il Brescia

di Gian Paolo Laffranchi
Dimitri Bisoli, al rientro dopo 7 mesi e mezzo, festeggiato per il gol dai compagni Emanuele Ndoj e Stefano Sabelli.Il capitano è risultato subito determinante  SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Emanuele Pennacchio
Dimitri Bisoli, al rientro dopo 7 mesi e mezzo, festeggiato per il gol dai compagni Emanuele Ndoj e Stefano Sabelli.Il capitano è risultato subito determinante SERVIZIO AGENZIA FOTOLIVE/Emanuele Pennacchio
Brescia Coppa Italia (Fotolive)

La standing ovation non c’è soltanto perché si gioca a porte chiuse. Poco male: Dimitri Bisoli spalanca la porta che più conta, la centra di prepotenza e festeggia il rientro tanto sospirato con un autentico eurogol. Comincia così, con una meraviglia balistica, a rimettere le cose a posto dopo tanta sfortuna. Con lui il Brescia si prende anche una rivincita sul Perugia, che il 18 agosto del 2019 l’aveva eliminato dalla Coppa Italia (2-1 ai tempi supplementari). Stavolta la qualificazione arriva facile perché non c’è partita: la squadra di Lopez comanda in lungo e in largo, s’impone senza patemi, ripete nel punteggio il tris rifilato al Lecce di Corini nell’unica gara vinta finora in questo campionato e vola al quarto turno del torneo, pronta a sfidare il 25 novembre nei sedicesimi di finale l’Empoli (che ha fatto fuori il Benevento). Il protagonista è il capitano del Brescia, che mancava da 7 mesi e mezzo fra lockdown e operazione al tendine rotuleo per un incidente domestico. Rinviato il derby che lo aspettava domenica allo Zini contro la Cremonese del papà Pierpaolo, Dimitri Bisoli torna finalmente in campo a Mompiano e si traveste da babbo suo, che quando giocava era decisamente un gran tiratore, infilando un siluro nella rete del Perugia, guardacaso ex squadra paterna: scherzo del destino che a volte ridà quello che ha tolto; gioia irrefrenabile per chi ha saputo reagire alla malasorte senza perdersi mai d’animo, anzi dandosi da fare per bruciare le tappe del recupero. AL RIGAMONTI Bisoli non giocava dal 21 febbraio (fu sconfitta con il Napoli, 1-2). L’ultima partita risaliva al 9 marzo (3-0 del Sassuolo a Reggio Emilia). Sembra passato un secolo. La sua vitalità ritrovata è una scossa benefica per l’undici di Lopez, che coglie l’occasione dell’emergenza dovuta alle assenze di Cistana, Martella, Semprini, Fridjónsson, Ragusa, Torregrossa, Donnarumma e Zmrhal, in pratica mezzo Brescia, per dare spazio a chi ne ha avuto meno o finalmente è abile-e-arruolabile. Nell’albero di Natale preparato dal tecnico uruguaiano, alla prima di Coppa sulla panchina biancazzurra, la qualità di Jagiello e la forza di Skrabb danno sostegno ad Ayé, che da unica punta ha poca sveltezza ma tanta generosità. Il tiro che sblocca la gara mette la strada in discesa contro avversari di categoria inferiore e in assetto sperimentale. Caserta dà spazio ai giovani Tozzuolo (difensore diciottenne) e Lunghi (attaccante diciassettenne), prova Vanbalenghen centromediano sperando di fare gioco dal basso, ma viene travolto dagli assalti costanti e furibondi del Brescia, che tutto vuole fuorché portare la sfida ai supplementari. QUELLA DI BISOLI è una prodezza, il resto è dominio. Il raddoppio arriva una percussione di Ayé che va a infrangersi contro la difesa umbra ma si trasforma in oro grazie all’intervento ancora di Bisoli, che lancia Skrabb nel cuore dell’area: fallo di Tozzuolo, rigore netto che il francese realizza con sicurezza. Brescia-Perugia in sostanza finisce qui, anche perché Sabelli fa il bello e il cattivo tempo sulla destra, Ndoj dà l’impressione di poter accelerare quando vuole, i centrali rischiano nulla e anzi: mente Chancellor fa buona guardia, Mangraviti va pure a prendersi la soddisfazione del 3-0 su angolo calciato da Spalek, entrato nel frattempo. Per il difensore è il primo gol da professionista, giusto premio ai suoi sforzi e ai continui progressi. Altra nota lieta è il debutto annunciato di Verzeni, terzino ambidestro del 2002 da Clusone: un bergamasco che ha scelto di stare dalla parte del Brescia come Ghezzi, centrocampista del 2001 da Treviglio che in biancazzurro è ormai un habitué. Unica sbavatura, la prova di Kotnik che suscita più di una perplessità, fra uscite mancate e una papera nel finale senza conseguenze. Come vice Joronen dà senz’altro più garanzie il reintegrato Andrenacci. Sperando che i nuovi giri di tamponi diano esiti confortanti e non ci siano ulteriori indisponibilità da Covid, sabato Bisoli e compagni si ritufferanno nel campionato. Da Chiavari a Mompiano arriverà l’Entella: l’occasione per riprendere a correre verso il vero obiettivo stagionale, che era e rimane la risalita in Serie A. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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