Brescia, con la nuova Spal servirà una marcia in più

Quando si analizza la Spal bisogna distinguere un prima e un dopo: prima e dopo Roberto Venturato. Finché l'allenatore australiano è stato in sella, la squadra ferrarese aveva un certo modo di stare in campo, con numeri migliori nella proposta. Da che è arrivato Daniele De Rossi il paradigma è cambiato. Il campione del mondo del 2006 ha rivoluzionato il sistema di gioco, abbassato il baricentro e messo in sicurezza la fase difensiva. Due i dati significativi. Primo: Venturato ha chiuso con 1,1 punti a partita, De Rossi è attualmente a 1,2, cioè davanti, seppur di poco. Secondo: la Spal di Venturato ha preso 13 gol in 8 partite, quella di De Rossi 3 in 5. Paradossalmente, blindare la difesa ha permesso di migliorare la produzione di gol. Nelle prime 8 gare la Spal ha segnato 10 gol. Nelle successive, nelle successive 5 ne ha fatti 7, di cui 5 nella sola partita giocata contro il Cosenza. Gran parte dei miglioramenti difensivi è dovuta al nuovo sistema di gioco. Dal 4-3-1-2, su cui Venturato aveva iniziato a lavorare già lo scorso anno, De Rossi ha virato sul 3-5-2 (o 3-4-1-2), un modo più efficace di occupare il campo, che non toglie nulla alle caratteristiche dei giocatori avanzati ma al contrario ha permesso di rischiare meno. Tra De Rossi e Venturato è cambiato anche il baricentro, che si è abbassato di 2 metri in fase di non possesso (da 48 a 46). Il comandamento è evidente: primo non prenderle. Stando ai numeri tecnici - che non cambiano con gli allenatori, ma dipendono dal livello della rosa a disposizione - la Spal è da considerare una squadra migliore del Brescia per capacità di saltare l'uomo. Con De Rossi la media dei dribbling tentati è rimasta a 19,8 a partita, di cui 11 riusciti. La squadra di Clotet è meno incisiva e rende all'avversario almeno 3 superiorità numeriche in meno (7,9). Migliore anche la trasmissione di palla, con il numero di passaggi tentati, passaggi riusciti e quindi percentuale di successo. È quasi certo che Clotet, che dal secondo tempo di Genova ha deciso di passare al 4-4-2, stia pensando di confermare lo stesso sistema di gioco. É il modo migliore per difendere l'ampiezza, provando a disinnescare i quinti avversari. In questa chiave il giocatore da tenere sotto controllo è Lorenzo Dickmann, il più impiegato della Spal dopo il portiere Enrico Alfonso (ex della sfida e protagonista nel 2019 della promozione in A del Brescia con Eugenio Corini) e già autore di due reti quest'anno (una in Coppa Italia). Quella in campionato - non per caso - l'ha segnata dopo l'arrivo di De Rossi, che ha sfruttato le sue caratteristiche a tutta fascia per accompagnare la fase offensiva e provare a creare pericoli da destra. Curioso il dato sui tiri in porta delle due squadre. Il Brescia ne fa in media di più (3,9-3,6) ma la Spal è più precisa nell'andare a bersaglio in rapporto al numero di tiri tentati. Ed è un altro aspetto di cui bisognerà tenere conto durante la gara di domenica. Vietato sottovalutare i ferraresi, che nonostante l'inizio di campionato al di sotto delle aspettative e il netto cambio di rotta tecnico hanno risorse di qualità. In chiusura una curiosità. Se si confronta il Brescia con la Spal di Clotet - rimasto in sella per 18 partite lo scorso anno - la bilancia pende ampiamente dalla parte dei ferraresi. Sono 16 su 21 i parametri in cui quella squadra risulta migliore. Il Brescia attuale è davanti solo per cross, cross riusciti, percentuale di successo dei cross, duelli e duelli vinti. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA