Serie B

Brescia, il traguardo di Maran sul campo dove ha già vinto

di Vincenzo Corbetta
Subentrato Rolando Maran: ha sostituito Daniele Gastaldello sulla panchina del Brescia. Con la sua gestione 2 vittorie in casa e 3 pareggi esterni
Subentrato Rolando Maran: ha sostituito Daniele Gastaldello sulla panchina del Brescia. Con la sua gestione 2 vittorie in casa e 3 pareggi esterni
Subentrato Rolando Maran: ha sostituito Daniele Gastaldello sulla panchina del Brescia. Con la sua gestione 2 vittorie in casa e 3 pareggi esterni
Subentrato Rolando Maran: ha sostituito Daniele Gastaldello sulla panchina del Brescia. Con la sua gestione 2 vittorie in casa e 3 pareggi esterni

Repetita iuvant. Domani, sabato 23 dicembre, Rolando Maran tocca le 650 panchine in campionato, 713 con le altre gare ufficiali, Coppa Italia in primis. E lo fa a Catanzaro, sul campo dove il 25 ottobre 2005, alla guida dei biancazzurri vinse per 2-1 grazie alla rete del lituano Stankevicius e al rigore decisivo di Milanetto. In mezzo l’1-1 calabrese con il bomber Corona. Il precedente di 18 anni fa rimanda all’attualità, allo «zero» nella casella delle vittorie in trasferta.

Al di là dei numeri (2 vittorie in casa e 3 pareggi fuori in 5 gare, 9 punti in totale, dal 14° al 9° posto in un mese), il lavoro di Maran finora è da applausi convinti: la continuità delle prestazioni, il miglioramento costante del collettivo e dei singoli. Gli esempi? Galazzi da oggetto misterioso a uomo-assist; van de Looi, regista finalmente in via di compimento; Olzer e Moncini, ai quali bastano pochi minuti per incidere sulle partite; Borrelli finalmente goleador all’altezza delle sue qualità, 3 reti nelle ultime 4 gare.

La carriera


Maran, dopo un biennio a Brescia negli staff di Silvio Baldini (’98-99) e Nedo Sonetti (’99-2000, con promozione in A), inizia da primo allenatore al Cittadella, in C1, nel 2002: 3 salvezze tranquille che, nell’estate del 2005, gli permettono il grande salto al Brescia. Ma Gino Corioni, che ha avuto il merito di capirne le qualità, lo esonera dopo un 3-0 in casa al Pescara a 11 giornate dalla fine, con la squadra in piena zona play-off e a soli 5 punti dalla promozione diretta. In tutto 52 punti in 31 partite.

L’anno successivo è a Bari, dove resta per 24 giornate (con 29 punti). Maran si stabilizza a Trieste: 2 campionati interi di B, 84 partite e 110 punti. Nel 2009 il Vicenza lo chiama dopo 3 giornate al posto di Sonetti. Resta anche l’anno successivo per un totale di 81 panchine e 105 punti. Nel 2011 a Varese arriva in corsa e centra la finale play-off per la A, persa contro la Samp di Beppe Iachini, ex biancazzurro: in tutto 39 panchine.

L’exploit di Varese gli schiude le porte della Serie A. Nel 2012-13 con 56 punti griffa il miglior risultato della storia del Catania, dal quale però viene esonerato l’anno successivo dopo 21 giornate: in totale 59 panchine, 68 punti. Al Chievo resta 4 stagioni: 142 partite, 163 punti, un poker di salvezze. Nel 2018 è a Cagliari: 1° anno con la permanenza in A, il 2° via dopo 25 gare. In totale 63 apparizioni, 73 punti. Al Genoa, dall’agosto al dicembre 2020, ha la rosa falcidiata dal Covid: dura 13 partite. Poi il ritorno in B a Pisa la scorsa stagione (2 punti in 6 gare) e il rilancio a Brescia. Fanno 649 panchine in campionato. Un bel traguardo e non è un caso che lo raggiunga a Catanzaro, dove con il Brescia da allenatore ha già vinto. Repetita iuvant. 

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