Brescia, serve la svolta: per vittoria e salvezza l’unica medicina è il gol

La strada del Brescia verso la salvezza passa unicamente dal gol, elemento fondamentale per la costruzione di una vittoria. La stessa che in casa biancazzurra manca da ben 16 turni e che, di fatto, sembra essere diventata un’autentica ossessione. Il 2-0 del Rigamonti contro la Spal rappresenta, ad oggi, il canto del cigno di una stagione maledetta, che si è completamente complicata nei mesi invernali tra cambi di allenatori e un mercato rivedibile. Ma indietro non si torna, si può solo guardare avanti. I dati dicono che il Brescia è penultimo per prolificità tra le 20 squadre del campionato di Serie B: con 461 conclusioni complessive verso le porte avversarie, ha realizzato 23 reti. Cifre che valgono il 5% di realizzazione. Peggio ha fatto solo il Cittadella (4.9%), che però ha segnato cinque gol in più dei biancazzurri. E che in classifica, pur non essendo ancora al sicuro, sta decisamente meglio. Il Brescia è sotto media rispetto al campionato che sta affrontando: in B le conclusioni per squadra si attestano a 501.9, mentre i gol sono 34.3 (prolificità del 6.8%). Presa in esame l’ultima fetta di campionato, poco più della seconda metà (post-Spal, dopo il 27 novembre) i biancazzurri sono andati in picchiata sotto l’aspetto realizzativo. In 16 partite di campionato sono arrivati 5 gol, che hanno fruttato altrettanti punti, ma la media di precisione dei giocatori biancazzurri (non solo degli attaccanti) si è assottigliata fino al 2.89%. Ciò che preoccupa maggiormente è il feeling perduto dagli attaccanti con il gol. In questo lasso di tempo che pare interminabile è il solo Bianchi ad aver trovato, con la forza della disperazione, la via della rete. È accaduto a Cosenza, rimediando in extremis a una sconfitta che, col senno di poi, avrebbe reso ancor più drammatica l’attuale situazione di classifica. Due reti sono arrivate dalla trequarti, con Galazzi e Rodríguez a bersaglio in casa contro Palermo e Frosinone, mentre lo stesso contributo numerico, più recente se si analizza l’aspetto cronologico, è arrivato dal centrocampo: capitan Bisoli ha rotto un digiuno che sembrava interminabile (dopo 689’) nel match interno contro il Cagliari, poi van de Looi ha risolto una mischia al Penzo nell’area del Venezia. L’apporto offensivo dei difensori manca dalla già citata partita giocata nel girone di andata contro la Spal. La firma di Mangraviti rende definitivo il successo, mettendo al sicuro il sigillo iniziale di Ayé. Il francese è rimasto fermo da allora. In precedenza aveva colpito, sempre al Rigamonti contro l’Ascoli, prossimo avversario alla ripresa dopo la pausa per le nazionali. Un 1-1 amaro quello maturato contro i bianconeri, subito in rimonta dopo una punizione invertita e un finale convulso. Ma anche per demeriti di un Brescia che, una volta trovato il vantaggio, si era accontentato. Da arma in più ad inizio stagione a grosso problema da risolvere quanto prima. Chi potrà garantire ai biancazzurri i gol necessari per riconfermarsi in Serie B?•. © RIPRODUZIONE RISERVATA