Serie B

Brescia Calcio, giorni decisivi per il destino dello stadio Rigamonti

di Vincenzo Corbetta
Entro la fine del mese verrà resa nota la perizia sull’impianto da parte dell’ufficio patrimonio e urbanistica del Comune
La casa biancazzurra La Curva Nord del Rigamonti: il Brescia  a Mompiano finora ha vinto solo 3 partiteUnico in gara Massimo Cellino, 67 anni, presidente del Brescia
La casa biancazzurra La Curva Nord del Rigamonti: il Brescia a Mompiano finora ha vinto solo 3 partiteUnico in gara Massimo Cellino, 67 anni, presidente del Brescia
La casa biancazzurra La Curva Nord del Rigamonti: il Brescia  a Mompiano finora ha vinto solo 3 partiteUnico in gara Massimo Cellino, 67 anni, presidente del Brescia
La casa biancazzurra La Curva Nord del Rigamonti: il Brescia a Mompiano finora ha vinto solo 3 partiteUnico in gara Massimo Cellino, 67 anni, presidente del Brescia

Sono giorni decisivi per il destino del Rigamonti. Entro la fine del mese verrà resa nota la perizia sull’impianto da parte dell’ufficio patrimonio e urbanistica del Comune. Una procedura chiesta dalla sindaca di Brescia Laura Castelletti dopo la richiesta scritta di Massimo Cellino di acquistare lo stadio di Mompiano. Quella del presidente biancazzurro è l’unica proposta arrivata in Loggia. Ma da giorni circolano voci su soggetti interessati a mettersi in concorrenza con Cellino sullo stadio. Si parla di un incontro, una cena in un locale molto alla moda in città, tra imprenditori bresciano, un avvocato e gli emissari del gruppo australiano che, anni fa, si erano interessati non solo allo stadio ma anche a rilevare la società.

Un po’ di storia


La persona interessata era Ross Pelligra, imprenditore italo-australiano, presidente del Pelligra Group Pty Ltd, leader mondiale nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica con insediamenti in tutto il mondo (Cina, India, Filippine). E si parla con insistenza della presenza in città sua e di suoi emissari. Quando ci fu il contatto con Cellino, il frontman di Pelligra era John Caniglia, alto dirigente del Pelligra Group. Gli australiani (così erano chiamati allora per brevità) si erano defilati dopo che Cellino aveva rispedito al mittente un’offerta di 20 milioni di euro per la società.

Pelligra aveva virato sul Catania, preso in D e subito portato in C, e sulla Pallacanestro Varese. Ma è pensabile che Cellino, finora unico concorrente in gara per acquistare lo stadio, abbia avversari? Se un’altra realtà facesse i passi necessari con il Comune per acquistare lo stadio, il presidente biancazzurro sarebbe favorito per una serie di motivi: intanto è l’unico ad avere messo nero su bianco la sua proposta di acquisto. La lettera di Cellino è datata 16 ottobre, la sindaca Castelletti l’ha resa nota il 23 novembre, nello stesso giorno di un post su Facebook dell’ex primo cittadino Emilio Del Bono.

Concessioni e clausole


Poi Cellino ha una concessione «di godimento esclusivo dell’immobile» firmata il 19 dicembre 2019 con Giandomenico Brambilla, allora direttore generale del Comune. La durata: fino al 1° settembre 2028, con un canone annuo di 159 mila euro. C’è anche una clausola che sfavorirebbe altri partecipanti all’eventuale bando: viene favorito chi ha già investito nello stadio per interventi di miglioria, manutenzione, utenze.

E Cellino, nell’estate 2019, ha speso 5 milioni di euro per adeguare il Rigamonti alla Serie A appena conquistata. In Loggia hanno verificato che non esistono al momento le possibilità di uno sfratto: il presidente finora ha rispettato ogni onere. E gli imprenditori bresciani? Finora l’unico pronunciamento è di Giuseppe Pasini: «Sappiamo che ci sarà un bando per l’acquisto del Rigamonti e in questo momento c’è in corso una perizia - le parole del presidente della Feralpisalò nei giorni scorsi -. Noi stiamo guardando con curiosità alla vicenda, ma questo non vuol dire che ci sia un interesse da parte nostra». Chi vivrà...

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