CALCIO

Buon compleanno Baggio Auguri al più grande di tutti

di Gian Paolo Laffranchi
Con lui quattro salvezze in quattro anni di serie A: impresa mai più compiuta da quando ha smesso. GUARDA QUI I PIU' BEI GOL IN MAGLIA BIANCAZZURRA DEL "DIVIN CODINO"
Tanti auguri a Roberto Baggio: 55 anni oggi
Tanti auguri a Roberto Baggio: 55 anni oggi
Roberto Baggio a Brescia: galleria di ricordi

Fra i pali Viviano; Bonera e Cistana centrali, con i gemelli Filippini riadattati terzini; Pirlo, Guardiola, Tonali e Hamsik per un centrocampo da Champions; in attacco, l’Airone Caracciolo e lui. Roberto Baggio. Il più grande di tutti. Buon compleanno capitano. Tanti auguri al numero 10 del miglior Brescia di sempre, campione così irripetibile che la sua maglia è stata ritirata. Così speciale che sarebbe il leader anche di una All Stars biancazzurra degli ultimi vent’anni (bello giocare così), una formazione da scudetto. Eccezionale al punto da smentire la regola dell’ascensore, il vizietto del club che sale e scende, sale e scende fra A e B. Con lui ci si era fermati ai piani alti: 4 salvezze consecutive, fra il 2000 e il 2004. Cambiando gli interpreti, a un certo punto anche gli allenatori (3 anni con Mazzone, l’ultimo con De Biasi).

Ma il minimo comune denominatore era lui. Col suo carisma, con la sua classe. Il Codino simbolo di una generazione da notti magiche, capace di regalare stagioni inedite a una squadra finalmente degna delle potenzialità della sua terra. Era il 2014, quando Baggio ha messo piede allo stadio Rigamonti l’ultima volta.

L’occasione era celebrativa: l’amichevole di gala per il ventennale del Trofeo Anglo-Italiano.



Un modo anche di rendere onore a Gino Corioni, il «pres» che gli aveva servito l’assist per il tramonto più abbagliante a memoria d’uomo di una carriera calcistica (in Italia e non solo). Quattro annate di gol e assist, infortuni e ingiustizie (come la mancata convocazione ai Mondiali del 2002). Prodezze e cadute, rinascite e imprese. Da farci un film, e non a caso il capitolo bresciano ha avuto spazio consistente nel film sulla sua vita trasmesso da Netflix nella scorsa stagione televisiva. «Il Divin Codino» è del 2021; quattro anni prima, nel 2017, Baggio era stato osannato senza biografie ma con interviste e messaggi da ogni dove per festeggiare i suoi cinquant’anni. Era arrivato nel settembre del 2000, Baggio, per portare Brescia in una dimensione internazionale che pareva fantascientifica. Non solo la medaglia al petto di un quadriennio immacolato, senza l’onta di una retrocessione; anche una finale di Intertoto e una semifinale di Coppa Italia: traguardi senza precedenti per riscrivere la storia della squadra con la V sul petto. Sta cercando di fare lo stesso SuperPippo Inzaghi, che del Divin Codino è stato compagno in Nazionale. Nove vittorie in trasferta, il secondo posto in classifica, la Serie A nel mirino. E che sogno sarebbe rivedere Baggio al Rigamonti, tifoso fra i tifosi a Mompiano per sostenere la squadra di cui è stato capitano e sarà il numero 10 per sempre, allenata da chi assieme a lui ha vissuto sul campo giornate mondiali? •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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