Caracciolo, il ritiro è lontano Col Brescia per altri record

Vincenzo Corbetta Da quando nella sua testa non pensa più (e non lo fanno pensare) al ritiro, Andrea Caracciolo altro che Airone! Vola davvero a suon di gol (6 nelle ultime 7 giornate), peccato che il Brescia ne sfrutti solo in minima parte la vena aurifera. Uno spreco inammissibile per una squadra che, in classifica, non è messa malissimo ma nemmeno benissimo. Caracciolo, a 36 anni, ha la voglia, l’energia, il fiuto dei giorni migliori. Ha sempre anteposto gli obiettivi di squadra a quelli personali. E ha cifre impressionanti. Ma rischia di passare alla storia come uno che, con la maglia prediletta, ha vinto pochissimo rispetto a quanto ha prodotto: un solo campionato di B, nel 2009-2010, l’anno del primato personale di gol, 25, 24 in campionato e il rigore al Torino nella finale di ritorno dei play-off a Mompiano. Adesso, però, l’Airone non può non guardare alle classifiche che lo riguardano. Graduatorie che spiegano non solo il momento magico che sta vivendo, ma una carriera intera. Intanto Caracciolo è quinto nella classifica dei cannonieri del campionato: con 9 reti è appaiato a Di Carmine del Perugia. Lo precedono Caputo dell’Entella, al comando a 14; Pettinari del Pescara e Galano del Bari (11); Nestorvski del Palermo (10). SE VA AVANTI con questo ritmo, un pensierino al trono lo potrebbe pure fare. L’ultimo giocatore del Brescia ad avere conquistato la classifica dei cannonieri fu Maurizio Ganz nella Serie B ’91-92, 19 reti in 37 partite. Il nuovo traguardo di Caracciolo è il trono dei bomber di tutti i tempi della Serie B. È quarto a quota 128 ed è a 2 reti da Costanzo, terzo a 130. Al comando c’è Schwoch con 135 davanti a Cacia, ancora in attività nel Cesena, fermo a 133. E tra i goleador di sempre del Brescia, ormai Caracciolo non teme rivali: con la rete alla Salernitana è arrivato a 169. E chissà quando nascerà un giocatore in primis così affezionato alla «V» bianca da restarci così a lungo, ma soprattutto uno delle sue doti. E PENSARE che, all’inizio stagione, si mormorava che Cellino non potesse vedere Caracciolo. Che non lo sopportasse proprio. Ma al primo incontro tra i due, è scoccata la scintilla. Il presidente, anche pubblicamente, ha dimostrato sempre grande rispetto e ammirazione per il suo centravanti: «Caracciolo mi tocca il cuore - le parole di Cellino -. So quanto ama questa squadra. Glielo leggo negli occhi. Quando gli ho parlato per la prima volta a tu per tu, sapete cosa mi ha detto? Presidente, perchè non è venuto 10 anni fa a Brescia? Ecco, uno che ti confessa una cosa del genere, conoscendone la carriera e la storia, ti fa capire come ci tiene a vedere il Brescia a certi livelli. Caracciolo è uno che va molto sul sentimento e sull’amore. Il Brescia ha la fortuna di averlo, ma non deve avere la responsabilità di devastarlo». Parole del genere, ripetute anche a quattr’occhi, hanno dato al giocatore nato a Milano nel 1981 una carica incredibile. Caracciolo non è solo goleador, ma uomo squadra, leader, uno che dà l’esempio per come si sacrifica. E, nonostante l’età, pur lavorando tanto per i compagni, riesce a essere lucidissimo in zona-gol. Molto più di un esempio. Caracciolo ha il contratto in scadenza il 30 giugno del prossimo anno: «Ma uno come lui si rinnova da solo», ha detto Cellino dopo la vittoria contro la Salernitana. La proposta potrebbe arrivare presto su base annuale, magari per obiettivi. E un posto in società con questa gestione per l’Airone ci sarà sicuramente quando deciderà di ritirarsi. Ma quel giorno appare ancora lontano. Nella testa di Caracciolo da tempo non se ne trova più traccia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA