Come col Monza Anzi, meglio: più precisione al tiro

Rodrigo Palacio: un ingresso determinante nel secondo tempo
Rodrigo Palacio: un ingresso determinante nel secondo tempo
Rodrigo Palacio: un ingresso determinante nel secondo tempo
Rodrigo Palacio: un ingresso determinante nel secondo tempo

Nei numeri è stata una prestazione molto simile a quella di domenica con il Monza. Di diverso ci sono state la precisione al tiro, l'intraprendenza negli ultimi metri e più di tutto la ferocia nel voler andare a riconquistare la palla sulla costruzione dal basso degli avversari. Un Brescia pragmatico contro una Spal troppo idealista, fotografia del diverso credo a cui sono votati i due allenatori. Inzaghi ha vinto il suo personale scontro diretto con Clotet, benché il catalano lo abbia superato (ormai in via definitiva) nel confronto sul medio termine. Con questi fanno 33 punti in 17 partite per Pippo con il Brescia in campionato. L'anno scorso Clotet ne ha raccolti 34 nello stesso lasso di tempo. La differenza è minima e ininfluente. La morale, ben più importante, è che dopo quasi un girone il Brescia di Inzaghi vale quello di Clotet e i presupposti per puntare la promozione diretta e non passare per i play-off ci sono tutti. Al Mazza il Brescia non ha fatto la partita. Ha vinto perché è stato capace di sfruttare le mancanze tecniche della Spal. Al terzo errore consecutivo nella costruzione dal basso è arrivato il gol del vantaggio. Bravo Moreo a strappare il pallone con la punta del piede sul passaggio di Coccolo per Viviani e bravissimo ad appoggiare di petto per Leris. Sono la ferocia e l'intraprendenza di cui sopra. Il raddoppio di Bisoli è invece un saggio di gestione della palla negli ultimi metri che molto ha a che vedere con la stoffa di Rodrigo Palacio, eccellente nell'attendere il compagno e metterlo in condizione di calciare. A livello tattico si è visto quel che ci si aspettava. Il Brescia non ha cambiato assetto puntando sul 4-3-2-1 e alternando gli uomini. (Apprezzabile Moreo a destra nel quarto d'ora che ha preceduto la sua sostituzione). La Spal invece è passata dal 4-3-1-2 iniziale (con Mancosu a uomo su van de Looi) ad un 4-2-3-1 con Colombo aperto sul lato di Pajac. Il giocatore di scacchi Pep Clotet le ha provate tutte, perfino Giuseppe Rossi falso nove, ma ha subìto lo scacco matto da Pippo. Il Brescia ha tenuto palla poco più che con il Monza (46%) e ha tirato lo stesso numero di volte (14). Però ha centrato la porta con più regolarità (7 contro 2), da dentro l'area per 9 volte: dato identico a quello del Tardini. Non è stata una partita eccelsa, con il 74 per cento di passaggi riusciti: è il dato più basso delle ultime 5 gare. Però sono cresciuti i cross (6, mai così bene dopo Benevento) e i dribbling riusciti (12, terza miglior prova dopo le gare con Como e Alessandria). Infine un'annotazione sul rigore non dato per il mani di Chancellor. Se la mano è in appoggio in modo naturale, per evitare che il giocatore cada a peso morto, non va mai considerato rigore. Al contrario, se la mano è appoggiata sul terreno di gioco ma spostata rispetto al corpo si tratta di aumento del volume corporeo e quindi rigore. Giusta la scelta di Giacomelli.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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