La prima domanda all’allenatore del Brescia Daniele Gastaldello viene automatica.
Gastaldello, Brescia-Feralpisalò per lei è un derby?
Si confrontano 2 squadre della stessa provincia. Quindi, direi di sì.
Da Zambelli a Marco Rossi fino a Caracciolo, tutti d’accordo: è il Brescia ad avere tutto da perdere.
Questo campionato è bello perché nessuna partita ha l’esito scontato.
In cosa deve progredire il Brescia?
Nell’assimilare il nuovo modulo, certe dinamiche e non lo abbiamo ancora fatto del tutto. Ho svolto molte sedute a video proprio per questo. Nel calcio le cose non possono cambiare da una settimana all’altra. Per fortuna ne facciamo tante giuste.
Ad esempio?
Siamo compatti, difendiamo tutti insieme. Però non è ancora la squadra che voglio.
Cosa non ha funzionato nel 1° tempo con l’Ascoli?
Eravamo troppo lunghi. Per fortuna siamo stati bravi nei duelli, così non abbiamo rischiato tanto. Voglio una squadra più corta, tra gli attaccanti e i difensori non ci possono stare 70 metri. E giocando più corti riusciamo a essere più aggressivi, a recuperare un maggior numero di palloni e una volta recuperati più palloni, avere il possesso noi per fare più male agli avversari.
Un giudizio sulla Feralpisalò?
Ha preso giocatori di valore per la Serie B. Finora non ha raccolto risultati, ma dobbiamo impedire che quella contro di noi diventi la partita della svolta. La Feralpisalò accetta di giocare a viso aperto. In campo aperto può metterti in difficoltà. Una squadra organizzata, da rispettare.
L’ex ct Prandelli è rimasto impressionato da Bianchi. Un giocatore trasformato?
Bianchi non deve accontentarsi ma migliorare giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento. Con lui sono più martellante di quando marcavo gli attaccanti, a volte anche con cattiveria ma lo faccio per il suo bene. Nel calcio d’oggi non bastano le qualità tecniche. Bisogna sacrificarsi, stare bene fisicamente, reggere la partita intera. Ricordate l’anno scorso? Faceva fatica a finire una gara, adesso sta meglio alla fine che all’inizio. Un esempio.
Non è l’unico.
Cistana può ambire ad altissimi livelli, non deve accontentarsi di quel che sta facendo in questo momento. Se Cistana, Bianchi, Fogliata, Papetti alzano il livello, possiamo crescere. È il segreto del calcio: alzare il livello di ogni singolo giocatore per accrescere quello della squadra.