calcio, serie b

Il Brescia non trova l’allenatore Ora Belingheri, poi Lucarelli?

di Vincenzo Corbetta/Fabio Pettenò
A un passo dalla firma è saltato l'accordo con Vecchi, che non ha ottenuto la buonuscita dalla Feralpisalò
Momento delicato. Per i giocatori del Brescia c’è alle porte il derby con la Cremonese   ONLY CREW
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 La verità? Il Brescia non riesce a trovare un allenatore. Esonera Daniele Gastaldello, ma non ha il sostituto pronto. Stefano Vecchi, a un passo dalla firma, è stato lasciato al suo destino dopo aver richiesto la buonauscita alla Feralpisalò, sua società fino al 23 ottobre. Si è riaperta nella serata di ieri la trattativa con Cristiano Lucarelli, esonerato di recente dalla Ternana e richiesto anche dal Catania. A Massimo Cellino non era piaciuto questo giocare su 2 tavoli. In questa situazione al presidente non è restato che affidare il Brescia a Luca Belingheri, tecnico della Primavera, in panchina domani al Rigamonti nel derby con la Cremonese. La domanda sorge spontanea Belingheri guiderà la squadra solo per una gara o verrà confermato? Il dubbio è lecito.

Intanto per le modalità dell’addio a Gastaldello, il cui esonero è stato ufficializzato soltanto nel tardo pomeriggio di ieri, a quasi 48 ore dalla sconfitta di Palermo. Nel comunicato apparso sul sito web del club, l’assenza di un successore pronto e le parole al miele pronunciate nel testo del commiato sembrerebbero nascondere un minimo di pentimento da parte di Cellino alla luce delle difficoltà nella ricerca del sostituto. «Presidente e società ringraziano il tecnico per la correttezza, la dedizione e la professionalità dimostrata ogni singolo giorno della sua permanenza a Brescia - si legge nella nota -. Con grande stima e riconoscenza per il tecnico e per l’uomo, capace di dimostrarsi persona leale dentro e fuori dal campo».

Stranezze, non la sola, di un venerdì a dir poco surreale in casa biancazzurra, Il passo indietro di Vecchi ha lasciato attonita la dirigenza biancazzurra. Tra il Brescia e l’ex tecnico della Feralpisalò sembrava tutto fatto. Il veleno nella trattativa, nata nel post Palermo, è nella coda. Quando ogni cosa era stata opportunamente sistemata per un accordo solo da formalizzare, con tanto di parametri contrattuali raggiunti (intesa fino al 30 giugno 2025) e un incontro fissato in sede per l’ora di pranzo, improvviso è arrivato il dietrofront di Cellino. Il presidente del Brescia ha congedato Vecchi sui due piedi. Il motivo? Non avrebbe le titubanze del tecnico, dovuta a uno stallo nella trattativa per la buonuscita con la Feralpisalò. Si diceva di un ritorno di fiamma serale per Lucarelli.

Cellino in un primo momento non aveva gradito che l’ex allenatore della Ternana, parallelamente, trattasse anche con il Catania. Ma nella serata di ieri ci sono stati nuovi contatti, che potrebbero portare alla fumata bianca. Ma l’assenza di alternative valide ieri pomeriggio ha spinto il patron sardo a promuovere subito Belingheri. Toccherà a lui guidare domani il Brescia nel derby contro la Cremonese per una sfida da ex. Da giocatore Belingheri ha indossato la maglia grigiorossa nella stagione 2016-2017 e sempre a Cremona ha guidato per 2 anni le giovanili. La soluzione obbligata A questo punto la decisione sul futuro della panchina biancazzurra sarà presa solo dopo il derby. Questo consegna nelle mani di Belingheri un’incredibile opportunità: un risultato positivo e una prestazione all’altezza non escluderebbero una definitiva promozione. Belingheri tra l’altro è in possesso del patentino Uefa per allenare in Serie B.

Il suo passaggio in prima squadra ha inoltre accelerato il processo di inserimento di Gaetano Berardi, ultimo arrivato nello staff tecnico delle giovanili. L’ex terzino oggi sarà alla guida della Primavera nella trasferta con la Reggiana.

Restano un’incontrovertibile verità e un paio di dubbi irrisolti. 1) Il Brescia non riesce a trovare un allenatore. 2) Perché rivolgersi ai tecnici esonerati dalle ultime in classifica, Feralpisalò e Ternana, quindi che hanno fatto peggio di Gastaldello? 3) Cellino è davvero convinto che l’esonero di un allenatore sia sempre e solo l’unica strada percorribile per risolvere problemi che si trascinano da anni?

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