calcio serie b

Il Brescia ora non molla più: strappa il pari in 10 contro 11

di Vincenzo Corbetta
La squadra non è così scarsa come sembrava prima dell’arrivo dell’allenatore gardesano d’adozione. Adesso non molla di un centimetro
L’esultanza Il Brescia festeggia un punto prezioso a Bolzano ONLY CREW
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Il Brescia di Rolando Maran non si arrende più nemmeno a se stesso. Si complica la vita all’inizio, come se il Pisa e il Südtirol fossero il Real Madrid e il Manchester City. Con tutto il rispetto, non lo sono. E il Brescia non è così scarso come sembrava prima dell’arrivo dell’allenatore gardesano d’adozione. Adesso non molla di un centimetro. Mai e poi mai, nemmeno nelle condizioni più estreme come a Bolzano, allo stadio Druso, un gioiellino all’inglese incastonato tra le montagne anche se il terreno di gioco (un misto sintetico-erba naturale) è indegno della tradizione altoatesina di efficienza. In una serata di freddo becco (8 gradi, se ne percepiscono meno della metà), il Brescia mantiene il cuore caldo e i nervi d’acciaio. Prende un gollonzo dopo 7 minuti (tiraccio scappellato di Tait che passa tra una selva di gambe e ballonzola in fondo alla rete con Lezzerini sorpresissimo) e poco prima dell’intervallo resta in 10 per l’espulsione di Olzer, sanzionato da un arbitro, Gualtieri di Asti, che più casalingo non potrebbe essere.

La profezia di metà gara


Maran nell’intervallo insiste con i suoi giocatori: possiamo riprenderla. E fa subito 2 cambi: fuori Bjarnason e Huard, dentro Galazzi e Bianchi e soprattutto la seconda sostituzione, un attaccante per un terzino, è un bel segnale dato agli avversari. La botta presa a freddo costringe il Brescia a dover rimontare contro un avversario che è nelle condizioni preferite: il Südtirol di Bisoli senior è la squadra con il minor possesso palla della B, in contropiede è micidiale. Ma è reduce da 3 sconfitte consecutive e nella ripresa si fa prendere dalla paura: «Viene agli squadroni come il Milan, a maggior ragione al Südtirol», dirà nel dopogara Bisoli senior, che dalla panchina ammira il suo Dimitri, che torna dopo una quarantina di giorni di assenza e subito impegna Poluzzi con una staffilata dal limite. Il Brescia è costantemente in attacco, ma non in maniera scriteriata. Ragiona, cerca di non forzare la giocata. Guadagna terreno e in mezzo ha in van de Looi un leader vero, uno che abbina la qualità nelle giocate a una quantità enorme di lavoro oscuro. La lucidità della banda Maran si vede in occasione del gol del pareggio, che arriva a 11 minuti dal 90’. Parte tutto da van de Looi e dall’olandese inizia una serie di passaggi calibrati, con il pallone che circola veloce da sinistra a destra, poi al centro. Poi il lampo che acceca il Südtitol: Bianchi per Galazzi, passaggio smarcante per Borrelli che è persino irridente nella facilità con cui tocca alle spalle di Poluzzi.

Il coraggio paga


Il Brescia finisce all’attacco, non senza un brivido (salvataggio di Mangraviti a 2 passi da Lezzerini, con l’arbitro che concede la punizione al difensore). Nel 1° tempo, invece, i biancazzurri soffrono l’aggressività del Südtirol, in completa tenuta rossa come segno di adesione alla lotta contro la violenza sulle donne. Il gol altoatesino è casuale, nasce da un angolo originato a sua volta da una paratona di Lezzerini, che vola su una fiondata dalla distanza di Giorgini ma resta inchiodato sulla mezza ciccata di Tait. A Pisa l’1-1 di Bjarnason era arrivato subito, qui subito si rischia il 2-0 (palo di Rauti e palla sulla schiena di Lezzerini, quindi in angolo). Il pari potrebbe arrivare con un colpo di tacco di Moncini su angolo dalla sinistra (miracoloso Poluzzi). L’espulsione di Olzer per doppia ammonizione negli ultimi secondi di recupero preintervallo sembra compromettere tutto e il freddo della serata al Druso, durante la pausa, si sente e penetra nelle ossa, oltre che nell’anima. Dopo la pausa il Brescia alza i giri del motore e la temperatura. Pareggia con merito. Da quando c’è Maran, non si arrende più nemmeno a se stesso.  

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