l'intervista

L'ex centrocampista Sergio Volpi: «Samp-Brescia è la partita del cuore. Con Maran si può puntare ai play-off»

di Alessandro Maffessoli
Nove stagioni vissute in biancazzurro tra settore giovanile e prima squadra prima di diventare una bandiera blucerchiata

Nove stagioni vissute in biancazzurro tra settore giovanile e prima squadra prima di diventare una bandiera blucerchiata.

 

Volpi, Sampdoria-Brescia sarà una partita speciale per lei?
Sicuramente sì. La seguirò con grande interesse.

Come giudica fin qui il campionato del Brescia? 
Il Brescia sta facendo bene e, ricordandole vicissitudini vissute solo la scorsa estate, non era scontato. La squadra è stata costruita con un mercato veloce, ma i risultati stanno dando ragione.

Dal rischio Serie C alla possibilità di agganciare i play-off: può essere un obiettivo alla portata?
Decisamente. La posizione in classifica è buona e questo Brescia ha tutte le carte in regola per raggiungere i play-off e giocarsi le proprie chance.

A fare da contraltare c’è una Sampdoria che sta faticando parecchio...
È vero e mi dispiace perché parliamo di una società importante. Fa male vederla in questa situazione. Ma non dimentichiamo che ha rischiato il fallimento. La nuova proprietà ha costruito una rosa secondo le proprie possibilità. Nome e blasone sono importanti, ma non si è mai parlato di un ritorno immediato in Serie A. Questo per i blucerchiati sarà un anno di transizione da chiudere con la salvezza per poi provare ad alzare l’asticella in futuro.

Gli infortuni di alcuni giocatori chiave, come Pedrola ed Esposito, non hanno aiutato Pirlo.
Purtroppo no. Andrea non ha mai potuto lavorare col gruppo al completo e questo ha inciso sui risultati. Ha fatto quanto potuto con i mezzi a disposizione.

A Brescia l’arrivo di Maran in panchina sembra aver ridato certezze alla squadra. Si vede la mano del tecnico in questo processo di crescita?
In questo Brescia c’è molto di Maran, ma credo sia normale tenendo conto della grande esperienza che lo accompagna. Parliamo di un allenatore che conosce la categoria alla perfezione e che con il suo lavoro ha sistemato alcune cose che precedentemente non funzionavano. Con lui la squadra può puntare ai play-off, ma il merito va ovviamente condiviso anche con i giocatori che vanno in campo.

Si parlava di qualità e tecnica: sabato da una parte mancheranno Pedrola ed Esposito, dall’altra Olzer e Galazzi...
È un peccato. Galazzi, tra l’altro, è un giocatore che mi piace tantissimo. Ha grande tecnica ed è un ottimo elemento in prospettiva, con ampi margini di crescita.

Chi potrebbe fare la differenza?
La Sampdoria non potrà basarsi sulle giocate dei singoli, ma avrà bisogno di un gruppo compatto: tutta la squadra dovrà andare a mille. Nel Brescia ci sono diversi giocatori che tra centrocampo e attacco hanno qualità importanti. Ed esperienza: penso in difesa ai vari Cistana, Adorni, ma anche Mangraviti. O Paghera a metà campo.

Facciamo un tuffo nel passato. Brescia è stata la squadra che lo ha cresciuto e lanciato tra i grandi: c’è rammarico per non aver proseguito la carriera in biancazzurro?
Sono arrivato al Brescia a 13 anni e me ne sono andato a 22. Ho avuto l’onore di vestire questa maglia per nove anni, poi sono state fatte delle scelte da parte della società e ho preferito andare a giocare con continuità. Sarebbe stato bello restare qui ancora.

Non c’è mai stata la possibilità di un suo ritorno?
Se ne è parlato spesso e nel gennaio 1999 sono stato davvero vicino a tornare. Il Brescia era in B, mentre io giocavo in A con il Venezia che però non ha voluto liberarmi. Sono rimasto e, in quella sessione di mercato è arrivato anche Recoba. Con lui e i gol di Maniero ci siamo salvati.

Alla Sampdoria ha giocato tra il 2002 e il 2008: in mezzo c’è stata anche la convocazione con la nazionale di Lippi.
Ho giocato due partite con l’Italia nel 2004. Per me è stata una grande soddisfazione.

Sampdoria-Brescia può essere anche considerata la sfida tra le maglie più belle?
Senza dubbio, per design e storia. Mi ricordo ancora la prima che ho vestito al Brescia: sponsor Fineco, marchiata Gazelle e con quella splendida V bianca. Sono molto legato. La prima di quest’anno è bellissima, anche se la terza è davvero unica. Quella della Samp è stata definita la più bella del mondo. In Italia non hanno eguali e non lo dico solo perché averle indossate entrambe.

Lo scorso 2 febbraio ha compiuto 50 anni: c’è un regalo che vorrebbe dalla partita di sabato?
Mi auguro solo che Brescia e Sampdoria riescano a raggiungere i traguardi prefissati. E, in un futuro non troppo lontano, vederle entrambe in Serie A: parliamo di piazze importanti. La B sta stretta ad entrambe.

L’ultimo pensiero va alla sua Pavonese. Come procede l’avventura in Eccellenza?
Ci stiamo battendo per la salvezza. Veniamo da due vittorie consecutive e ci siamo attaccate al gruppone: sarà importante non mollare e continuare con questo atteggiamento.

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