«L’intensità e la velocità basi del calcio moderno»

Il tecnico Pep Clotet: la testa un po’ al campo e un po’ al mercato ONLY CREW
Il tecnico Pep Clotet: la testa un po’ al campo e un po’ al mercato ONLY CREW
Il tecnico Pep Clotet: la testa un po’ al campo e un po’ al mercato ONLY CREW
Il tecnico Pep Clotet: la testa un po’ al campo e un po’ al mercato ONLY CREW

«L’intensità è la base del calcio moderno». Il concetto di Pep Clotet è chiaro e inequivocabile. «Non parlo solo di intensità fisica, ma anche di quella mentale che ti porta a pensare e giocare velocemente». Il suo Brescia si è già adattato. «Mi piace vedere questo calcio fatto di velocità, concentrazione, aggressività offensiva. È un calcio votato all’attacco che speriamo di poter proporre, perché la squadra si sa adattare bene». Un’idea di calcio che ricorda quella di Bielsa. «Sono parole forti - analizza il tecnico biancazzurro -. Bielsa è un grande: ho imparato da lui». Il bilancio del ritiro è positivo. «Siamo fiduciosi per il lavoro che è stato fatto. La squadra ha fatto bene ed è cresciuta tra carichi importanti. Sono rimasto colpito dalla capacità di tutti di adattarsi velocemente a questo carico di allenamenti un po’ “speciale“. Penso che la qualità di un calciatore la si possa individuare anche nella capacità di adattarsi al ritmo di calcio». Il test con la Settaurense ha messo in evidenza alcuni protagonisti: Nuamah, Niemeijer, Galazzi, van de Looi. «Ho visto buone cose da tutti. Nuamah è giovane, non è ancora pronto per giocare tanti minuti, ma può crescere tanto come gli altri ragazzi saliti dalla Primavera. Niemeijer, come Olzer, può giocare sulla trequarti o più avanti, mentre Galazzi è una mezz’ala offensiva dotata di grande rapidità e tecnica». Il mercato è ancora aperto, ma Clotet, se potesse scegliere cosa aggiungere tra qualità ed esperienza, non avrebbe dubbi. «Per me è il calcio è qualità - spiega Clotet -: è una componente fondamentale in questo tipo di calcio. L’esperienza è importante e va accompagnata». L’ultimo pensiero è per van de Looi. «Si trova bene in questa posizione ed è più aggressivo». Il mediano olandese raccoglie l’assist del suo allenatore. «Mi trovo bene. Lui ci chiede intensità e anche se la partita è stata facile c’era stanchezza nelle gambe - esordisce van de Looi -. Due anni fa prima di Clotet c’era la paura di andare in C, poi ci siamo salvati e abbiamo fatto i play-off». Buona l’impressione avuta dal gruppo in questa prima fase di stagione. «Siamo forti e abbiamo creato le basi. Ora dobbiamo lavorare per migliorare la qualità». Sul connazionale Niemeijer. «Non lo conoscevo molto, ma lo sto aiutando a inserirsi. È forte, sta bene fisicamente: ora deve abituarsi all’Italia e alla lingua. Ma si sta ambientando bene». Resta un po’ di rammarico per lo scorso anno? «Sì, perché siamo andati vicini alla A: peccato per le partite con Cittadella e Spal». Il nuovo Brescia riparte con tanti giovani e a fari spenti. «Avere meno pressioni può essere un vantaggio. Dobbiamo guardare a noi stessi in un campionato che assomiglia più a una Serie A2».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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