La carica irresistibile dei «baby bomber»

di Michele Laffranchi
Francesco Randazzo, classe 2003: emerso dal Trofeo Bresciaoggi, si sta facendo valere anche fra i grandi
Francesco Randazzo, classe 2003: emerso dal Trofeo Bresciaoggi, si sta facendo valere anche fra i grandi
Francesco Randazzo, classe 2003: emerso dal Trofeo Bresciaoggi, si sta facendo valere anche fra i grandi
Francesco Randazzo, classe 2003: emerso dal Trofeo Bresciaoggi, si sta facendo valere anche fra i grandi

L'Eccellenza non è più un paese per vecchi. O, almeno, non soltanto. Scorrendo i tabellini della scorsa domenica, salta infatti all'occhio una costante più che piacevole: in ciascuna delle quattro gare delle bresciane in Coppa Italia è andato a bersaglio almeno un millennial. Il più giovane? Francesco Randazzo, classe 2003 del Darfo Boario: il 26 giugno era stato protagonista con la Juniores neroverde nella finale del Trofeo Bresciaoggi perduta contro il Prevalle. Non casualmente in tribuna c'era anche il tecnico della prima squadra Luca Inversini, uno che ai giovani concede spesso e volentieri spazio e minuti: al debutto tra i grandi Randazzo l’ha ricompensato. Il suo gol del momentaneo 4-2 – la gara si è poi chiusa 4-3 – è risultato essere quello decisivo per la vittoria contro il Cazzagobornato, che tra l'altro proietta i camuni agli ottavi di Coppa: «Già ero soddisfatto per l’esordio assoluto – confessa il giovane darfense –: il gol è la ciliegina. Ma nel Darfo è tutto più semplice: Inversini ha fiducia in me, i compagni mi aiutano e, dentro e fuori dal campo, mi trovo bene». Randazzo non è il solo ad aver debuttato con rete annessa: è il caso pure di Federico Facchetti, jolly della Pro Palazzolo. Il classe 2002 è nipote d'arte del compianto Guido Facchetti, artefice della rinascita della società sull’Oglio nello scorso lustro: nelle sue vene scorre dunque sangue blu – pardon, biancoblù. All'esordio, contro i quotati orobici dello Zingonia, il tecnico Giovanni Rubagotti l'ha spostato da esterno basso ad ala mancina con licenza d’offendere. Risultato? Gol, assist e l'impressione di trovarsi di fronte a un predestinato: «Quasi non credevo di aver segnato subito – racconta –. Per me è una soddisfazione enorme, che arriva in un ambiente splendido: siamo una squadra giovane, che ha tanta voglia di stupire». Primo gol tra i grandi pure per Mariano Scidone (‘02). E che gol: serpentina da capogiro ed esterno delizioso sul palo lungo. In mostra, nella larga vittoria del suo Ciliverghe contro il Vobarno, tutti i pezzi pregiati di un repertorio offensivo praticamente sconfinato: «Finalmente mi sono sbloccato – commenta il talento offensivo gialloblù –: giocare con calciatori affermati come Valotti e Bosio è fondamentale per la mia crescita». Terzo centro complessivo – e già secondo stagionale – per Daniele Fenotti (‘02): a lui il merito di siglare il 2-2 finale della Bedizzolese contro la corazzata Lumezzane Vgz. Non proprio cosa di tutti i giorni: «Già di per sé giocare contro il Lumezzane è emozionante – riflette l’astro granata –: vero che domenica mancava Caracciolo, ma in campo, a partire da Pesce, c'erano tanti altri campioni. Siamo contenti sia del punto conquistato che del gioco: con Stefano Tagliani c’è un ottimo feeling». «Baby bomber»: la moda del momento in Eccellenza.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti