La prima volta nel 1927-28 Definitiva grazie a Corioni

Si deve a Gino Corioni la reintroduzione definitiva della «V» sulla maglia
Si deve a Gino Corioni la reintroduzione definitiva della «V» sulla maglia
Si deve a Gino Corioni la reintroduzione definitiva della «V» sulla maglia
Si deve a Gino Corioni la reintroduzione definitiva della «V» sulla maglia

La storia della «V» è raccontata nel libro «Il Brescia addosso - Le maglie che hanno fatto la storia del Brescia Calcio». Nel 1926 la squadra azzurra - si legge - disputava le gare casalinghe allo Stadium, che si trovava in via Bazzini, nella zona compresa tra la vecchia via Naviglio e la ferrovia. La proprietà era della società Gymnasium, sorta nel 1921 grazie all’iniziativa di Giuseppe Freschi, un imprenditore attivo nel settore degli impianti termo-sanitari. La Gymnasium c’era già nel 1907 e nacque nell’ambito dei Padri Filippini della Pace: si occupava delle discipline ginniche. L’anno successivo da una sua costola era nata la sezione ciclopodistica, denominata Voluntas, che negli anni successivi si occuperà anche di calcio e prenderà la gestione dello Stadium. Il Brescia disputava le gare casalinghe proprio allo Stadium ma l’affitto era caro per la società, che viveva un periodo di difficoltà economica e di risultati. Voluntas e Gymnasium, società sportive vicine agli ambienti cattolici e proprietarie del campo, all’epoca avevano difficili rapporti con il regime fascista. Su pressione delle autorità si trovò un compromesso che consentisse al Brescia di utilizzare in modo gratuito lo Stadium. Lo stratagemma fu quello di apporre sulla maglia, dalla stagione 1927-28, la «V» dei verdi dell’oratorio della Pace, la «V» di Voluntas. In seguito lo stadio fu acquisito dal Comune, ma la «V» era patrimonio della società che la mantenne sulle maglie fino al 1941. La «V» sparì per essere reintrodotta una prima volta nel ’61-62 dal presidente Enrico Ranzanici. Nuova scomparsa a metà degli anni ‘70. Fu Gino Corioni a rispolverarla definitivamente negli anni ‘90. Anni dopo il cerchio si chiuse. Grazie a Roberto Clerici, la Voluntas diventò il bacino da cui il Brescia prese tra gli altri, campioni come Pirlo, Baronio, Corini e Bonera. •.

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