Il protagonista

Moncini:«Quel pallone pesava 10 tonnellate. E i miei gol sono 5»

di Vincenzo Corbetta
L'attaccante e il penalty al 91':«Perdere sarebbe stato pesante. Abbiamo capito l'importanza di ogni punto»
Il rigore siglato da Gabriele Moncini
Il rigore siglato da Gabriele Moncini
Il rigore siglato da Gabriele Moncini
Il rigore siglato da Gabriele Moncini

Quel pallone pesava tantissimo: 5, 10, anche 100 tonnellate. E sotto il settore con 970 tifosi bresciani col fiato sospeso, e non solo per rifiatare dopo aver incitato la squadra dal primo all'ultimo. Ma Moncini, quando in campo c'è lui, è il rigorista designato. Dagli 11 metri aveva già segnato contro il Bari al Rigamonti.

Un rigore con il brivido

Una trasformazione con il brivido, una conclusione debole e centrale passata sotto il corpo del portiere dei pugliesi. Stavolta il suo destro è più secco e angolato. Bardi, estremo difensore della Reggiana, intuisce ma non ci arriva: «Sì, quel pallone pesava 10 tonnellate - riconosce Moncini in sala stampa -. Ma era troppo importante riuscire a evitare la sconfitta. Il pareggio è il risultato più giusto. E con la classifica così corta, se la Reggiana avesse fatto 3 punti sarebbe stato un brutto passo falso». Moncini è il capocannoniere biancazzurro. I suoi gol sono 5, la Lega B gliene assegna 4 perché ritiene autorete il suo destro al volo con il Cittadella: «Anche per me sono 5», e Moncini è convintissimo.Con la gestione Maran 3 partite in trasferta e 3 pareggi per 1-1 e tutti in rimonta: «A Pisa non siamo partiti bene, ma siamo stati bravi a riprenderla e si poteva pure vincere - ricorda l'attaccante del Brescia -. A Bolzano contro il Sudtirol non abbiamo mollato nemmeno con l'uomo in meno. Idem qui con la Reggiana, ci abbiamo sempre creduto».

Il motivo di soddisfazione

Moncini sorride: «Le prestazioni sono sicuramente positive - premette -, ma è molto importante aver dato continuità ai risultati. Dobbiamo ripartire da questo, anche perché da qui alla fine dell'anno ci attendono 3 impegni molto difficili». Contro Como, Catanzaro e la capolista Parma.La scorsa estate Moncini è stato a un passo dalla Reggiana: «Non nego che essere al Brescia è un onore: una società così gloriosa. Con il Benevento c'erano problemi, avevo dato l'ok per venire a Reggio Emilia, era una destinazione gradita. Ma lo ripeto: sono orgoglioso e onorato di vestire la maglia del Brescia». In attacco la concorrenza è agguerrita: «Sì, siamo in parecchi - conferma -. Mi trovo molto bene con tutti. Ci sono giovani di prospettiva come Bianchi e Borrelli. Io sono il più vecchio e cerco di dare una mano, mi rivedo un po' in loro. Ferro? È entrato molto bene, gli ho urlato qualche volta per tenerlo sveglio». Con Maran è cambiato che «abbiamo capito l'importanza anche di un punto. Siamo andati in difficoltà, periodo di difficoltà. Dopo i primi 7 risultati utili, forse davamo tutto troppo per scontato». 

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