Ndour «baby» re d’Europa con il Benfica

di Alberto Armanini
Il bresciano Cher Ndour, classe 2004: in gol nella finale di Youth Champions
Il bresciano Cher Ndour, classe 2004: in gol nella finale di Youth Champions
Il bresciano Cher Ndour, classe 2004: in gol nella finale di Youth Champions
Il bresciano Cher Ndour, classe 2004: in gol nella finale di Youth Champions

Dodici anni dopo Mario Balotelli un calciatore bresciano è tornato sul tetto d’Europa. Certo, stavolta non si tratta del trono più prestigioso ma un titolo europeo è sempre un titolo europeo e Cher Ndour, classe 2004, nato e cresciuto a Brescia, ha riannodato un filo con la vittoria che era sfilacciato da troppo tempo. Lunedì ha trionfato con l'Under 19 del Benfica nella Youth League, la Champions League riservata alle primavere, in una finale senza storia contro i pari età del Salisburgo. Il 6-0 ha certificato lo strapotere dei lusitani, dominanti su tutta la linea e mai in difficoltà al cospetto degli austriaci. Un trionfo in cui c’è anche il suo zampino. Cher, mezzala sinistra, numero 10 della squadra portoghese, ha segnato il gol del momentaneo 3-0, al 53', dopo il vantaggio di Martim Neto (2’) e il raddoppio di Henrique Araujo (15’). Il suo è stato il gol della sicurezza, che ha stroncato sul nascere ogni velleità di rimonta degli austriaci e permesso al Benfica di blindare il titolo e di festeggiare un traguardo prestigioso, incoraggiante per il futuro. Molto più sudata invece la semifinale di venerdì, dove i portoghesi sono stati trascinati ai rigori dalla Juventus guidata da Andrea Bonatti, un altro bresciano che ha brillato nella competizione. Dopo il 2-2 maturato nei tempi regolamentari, il Benfica ha trionfato nella sequenza di tiri dal dischetto regalandosi la quarta finale in 8 edizioni ma soprattutto la prima affermazione. Con questo successo si completa un ulteriore tassello del percorso giovanile di Ndour, che quest’anno ha giocato con il Benfica B nella Liga Portugal 2, l’equivalente portoghese della Serie B, collezionando 24 presenze, 1.594 minuti e un gol. Il salto in prima squadra potrebbe non essere lontano. Sembra passata una vita, invece, da quando Cher giocava con la maglia del Brescia. Nato in città il 27 luglio del 2004, da papà senegalese e mamma bresciana, è cresciuto in via Milano e ha frequentato a lungo l’oratorio San Giacomo di via Denari. Entrato nel settore giovanile del Brescia da pulcino, ha mosso i primi passi con Giovanni Valenti allenatore, in una squadra di 2004 che nel suo piccolo ha rappresentato un caso virtuoso. Ambidestro fin da bambino, dotato di grandi mezzi atletici ma anche di grande capacità di comprensione del gioco, Ndour ha inevitabilmente attirato le attenzioni degli osservatori di mezza Italia. La destinazione successiva è stata l’Atalanta, che ha approfittato di un vuoto di potere al Brescia per portarlo nel proprio settore giovanile. Da lì la cessione al Benfica nel luglio 2020. Nel frattempo Cher ha giocato con le nazionali Under 15, Under 16 e Under 19 dell’Italia, con 21 presenze e un gol. Un passaggio inevitabile per uno dei talenti italiani del futuro e uno dei bresciani più forti della sua generazione. La vittoria europea di lunedì con il Benfica è il primo distintivo da appuntare al bavero in attesa di vederlo su altri palcoscenici. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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