Pensare al Sudtirol nel bel mare del Salento

di Alberto Bicocchi

Qualche giorno fa dopo un bagno a Porto Cesareo, mentre vado al bar del lido a bermi un tipico caffè leccese (in ghiaccio con latte di mandorla), incontro un amico tifoso del Lecce che, dopo avermi salutato, mi chiede ironicamente se mi sono abbonato al Lecce per vedere la serie A, il calcio che conta: «Beh - aggiunge -, noi giocheremo sabato con l’Inter e voi invece giocherete col Sudtirol». Come se questa ironia a cui ho fatto ormai il callo mi scalfiisse! Torno in spiaggia col mio caffè, guardo il mare azzurro e penso che di lì a poco effettivamente avremmo iniziato un altro campionato di Serie B, incontrando il Sudtirol: certo non è da tutti pensare al Sudtirol e a Bolzano mentre sei al mare a Porto Cesareo. Comunque, è vero. Iniziamo il 64° campionato di B e chi se ne importa se ci sono squadre più blasonate. L’anno scorso la B era teoricamente meno difficile e avevamo una rosa da serie A diretta eppure siamo ancora qui. Quindi, stiamo sereni e abbiamo fiducia piena in questo Brescia e nel lavoro di Clotet, il nostro nuovo Pep. Già mi piaceva - e l’ho sempre scritto - quando ha portato il Brescia dalle sabbie mobili della zona retrocessione ai play-off nel 2021. Ora ancor di più, il Kasparov catalano ha dato brio alla squadra, facendola giocare bene e ha fatto in modo di portare a casa i primi 3 punti con il tignoso Sudtirol. Chissà se l’anno scorso una partita così saremmo riusciti a vincerla o avremmo pareggiato: sliding doors. A proposito: qualcuno rimpiange Joronen? Grandissimo Lezzerini: fa capire subito che non è solo J.J. a saper parare i rigori, è reattivo su un insidioso colpo di testa di Odogwu e anche con i piedi non è male. Poi, oltre all’eccellenza Ndoj che meriterebbe una cornice a parte, il mio cuore batte per il guerriero Flavio Bianchi, un gladiatore coi piedi di velluto: visto che non segna solo al Perugia? Imprescindibile e Clotet lo ha capito da subito. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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