Per Possanzini un primo giorno indimenticabile

di Fabio Pettenò
Davide Possanzini, 46 anni: da capitano a tecnico del Brescia
Davide Possanzini, 46 anni: da capitano a tecnico del Brescia
Davide Possanzini, 46 anni: da capitano a tecnico del Brescia
Davide Possanzini, 46 anni: da capitano a tecnico del Brescia

A unire gli spazi dedicati al settore giovanile e quelli della prima squadra c'è un piccolo ponticello in legno. Si tratta dell'unica via d'accesso per transitare da una parte all'altra del centro sportivo di Torbole Casaglia. Nell'ottobre del 2018, anno dell'inaugurazione, quel ponte fu più volte menzionato da Massimo Cellino come metafora per raccontare l'ideologico passaggio dalle giovanili al calcio professionistico. Quella strada Davide Possanzini l'ha percorsa ieri con il cuore gonfio di felicità, le iniziali sulla tuta e la consapevolezza di aver compiuto il salto di qualità. Un mix di emozioni forti quelle vissute dal tecnico di Loreto, dentro e fuori dal campo. Un primo giorno di lavoro carico di adrenalina ed energia positiva, contraddistinto dalla voglia di insegnare calcio e iniziare a intavolare il giusto approccio con la squadra per affrontare la scalata alla salvezza. Arrivato di prima mattina, erano da poco passate le 8, Possanzini è rimasto al campo fino al calar del sole. Per lui tante ore di lavoro e studio a dimostrazione della voglia di mettersi a completa disposizione. Al suo fianco i nuovi componenti dello staff: il vice Cervo de Luca Cesar Vinicio più comunemente conosciuto come Cesar, il preparatore atletico Salvatore Sciuto e quello dei portieri Alessandro Vitrani. A questi si è aggiunto Andrea Massolini, l'unico membro della Primavera ad aver fatto il salto in prima squadra. A spiccare è stata l'assenza di Michele Arcari. Il preparatore dei portieri è rimasto al suo posto supervisionando l'allenamento di ieri pomeriggio della Primavera diretto da Aldo Nicolini, tecnico dell'Under 17. La posizione dell'ex portiere verrà presa in esame solo al rientro in Italia di Massimo Cellino. Non è un mistero il desiderio di Possanzini di averlo come membro del proprio staff tecnico. Per il momento il nuovo allenatore ha ottenuto la promozione di Nicolò Brenna, match-analyst della Primavera, a breve aggregato alla prima squadra. Emozioni, ma non solo. Davide Possanzini ha iniziato la sua nuova mostrando entusiasmo e determinazione. In tutti gli ambienti del centro sportivo l'aria respirata aveva un sapore diverso dal solito. Durante il pranzo, nello spogliatoio, ma soprattutto in campo, il gruppo sembrava aver ritrovato una serenità smarrita da tempo. I volti cupi e gli sguardi rabbuiati hanno lasciato spazio a qualche accenno di sorrisi. Merito del discorso affrontato negli spogliatoi da Davide Possanzini. Parole semplici ma dirette, utili a toccare le corde giuste dei calciatori. Alla squadra il nuovo allenatore ha chiesto spirito di sacrifico e abnegazione, senso di appartenenza e orgoglio. Sul campo sono state due ore di intenso lavoro contraddistinte da numerose partitelle a tema. A parte gli indisponibili Massimo Bertagnoli e Andrea Cistana, il resto del gruppo ha lavorato sotto lo sguardo attento e le indicazioni del nuovo timoniere. In campo si è visto anche l'ultimo arrivato Adryan Tavares. Il brasiliano è apparso in ritardo di condizione, ma in possesso di ottime doti tecniche. A parte a lavorato anche Federico Viviani: il centrocampista è attualmente fuori rosa e pronto a discutere la rescissione contrattuale.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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