QUANDO AI VIGLIACCHI BASTA L’ATTESA

Altro che Superlega, grandi riforme, battaglie per i milioni dei diritti tv. La prima battaglia da combattere è quella della civiltà e non solo nel calcio. Le contestazioni, per quanto non facciano piacere, anche se veementi si possono accettare se non superano il limite. Ma qui, ormai, nemmeno una partita giocata è il pretesto che dà la stura a certa gentaglia. Basta l’attesa. Indicibile quanto accaduto alla figlia di Grassadonia, l’allenatore del Pescara che oggi affronta la Salernitana in odore di promozione in A. La ragazza, 18 anni, con la sua famiglia vive a Salerno ed è stata aggredita e minacciata sotto casa da sconosciuti. Tutti hanno preso le distanze dall’accaduto, anche gli ultras della Salernitana ma non ce n’era bisogno: certe vigliaccate come questa non passano nemmeno per l’anticamera del cervello dei tifosi veri. Non è il solo episodio, purtroppo. Il figlio di Andrea Pirlo, Niccolò, di recente ha ricevuto minacce via social. E all’interno potete leggere ciò che dice Cristian Brocchi, l’allenatore del Monza oggi avversario del Brescia: anche ai suoi figli sono capitati simili episodi. Allora altro che Superlega, grandi riforme, battaglie per i milioni dei diritti tv. E guai a dare la colpa al calcio e stop. Troppo comoda: è la società ad aver preso una brutta piega.

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