Calcio, Superlega
De Zerbi: «Colpo di stato:
col Milan non avrei giocato»

Il bresciano Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo
Il bresciano Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo
Il bresciano Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo
Il bresciano Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo

La sfida di domani col Milan a San Siro è solo lo sfondo della conferenza di Roberto De Zerbi, che va all’attacco sulla questione Superlega. «Sono molto arrabbiato - spiega - perché domenica è stato fatto un colpo di stato nel merito, perché il calcio è meritocrazia, sia nella modalità perché potevano farlo alla luce del sole invece di fare comunicati a mezzanotte. Per questo domani non avrei piacere a giocare la partita perché il Milan fa parte di queste tre squadre. L’ho detto a Carnevali e ai miei giocatori. Poi se lui mi obbligherà ad andare ci vado, ma sono rimasto male. Sono arrabbiato perché il calcio mi ha dato da mangiare per 40 anni ma anche io al calcio ho dato tutto». De Zerbi spiega il motivo della sua rabbia. «È un pò come se il figlio di un operaio - ricorda - non possa in futuro sognare di poter fare il dottore o l’avvocato. È come se dicessero ’il pallone è mio, gioco io, lo porto via come quando eravamo all’oratorio. Si parla del lato economico, ma lì è loro che devono farsi delle domande. Non ci interessa se quelle squadre sono indebitate». «Il Sassuolo a gennaio era quarto in classifica: avremmo potuto rinforzare la squadra ma non lo abbiamo fatto perché sappiamo quali problemi circondano il mondo del calcio. Se tutte queste squadre sono indebitate sono loro a doversi fare domande su come hanno gestito le proprie aziende. Queste società sono gestite da potenti e prepotenti, ma non per questo debbono farla pagare alle piccole società che fanno le cose per bene».

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