Claudio Amati, è una vita tutta di corsa

di Folco Donati
Alessandro Rambaldini e Claudio Amati: un binomio davvero mondiale
Alessandro Rambaldini e Claudio Amati: un binomio davvero mondiale
Alessandro Rambaldini e Claudio Amati: un binomio davvero mondiale
Alessandro Rambaldini e Claudio Amati: un binomio davvero mondiale

Quattro coppe del Mondo e dieci convocazioni in nazionale da Assoluto, tre titoli di campione del mondo da Master e giusto per non farsi mancare niente, anche un paio di titoli iridati da allenatore. Questo è lo spiccio ma assolutamente eccelso pedigree di Claudio Amati, atleta e tecnico gardesano che da più di quarant’anni con le sue prestazioni aggiorna liste e bacheche dell’atletica internazionale. Giardiniere nell’azienda di famiglia come professione, Claudio Amati, classe di ferro 1960, è ancora oggi uno degli atleti più forti che la corsa in montagna possa esprimere, certo non più a livello assoluto perché l’anagrafe è un fardello da cui non si può prescindere, ma fra i Master l’esile campione di Gardone Riviera è ancora uno dei top runner: «Diciamo che mi difendo – sottolinea con la solita umiltà Claudio Amati -. La corsa mi diverte ancora e finché sarà cosi i miei quattro o cinque allenamenti alla settimana e la corsa alla domenica non me li toglierà nessuno». Claudio Amati inizia a correre a 13 anni. A scoprirlo è Padre Giacomo Santinelli, il fondatore della Robur Barbarano: «I miei primi passi li ho svolti nella Contarelli, con il professor Gianni Lombardi come allenatore. Poi il classico passaggio alla Robur, club per il quale ancora oggi sono allenatore». Tante le vittorie a livello giovanile per Amati, che delle gare in pista di metà anni Settanta, è uno dei migliori interpreti. In modo particolare a rendere il piccolo mezzofondista gardesano un’atleta di interesse nazionale, sono i suoi tempi sui 3000 siepi, disciplina in quel periodo molto praticata al «Morosini» e sulle piste della Lombardia. Il suo personal best di 8’ e 42” rimane ancora oggi una delle migliori prestazioni a livello assoluto. Meglio di lui hanno saputo fare Angelo Vecchi (8’34”) e Osvaldo Faustini (8’39”). DOPO LA PARENTESI con la Robur, Amati passa nelle fila del Fiat Om, a quei tempi, parliamo di inizio anni ’80, una vera e propria corazzata del settore. Veste le canotte dell’Agricoop Libertas Garda, della Snia Milano, della Nuova Atletica dal Friuli e poi, nell’ormai lontano 1996 l’approdo all’Atletica Valli Bergamasche di Leffe, un amore quest’ultimo che dura da ben 22 anni: «È un club top per la corsa in montagna. Con loro ho avuto la possibilità di vestire per 10 volte la maglia della nazionale, vincere quattro edizioni della coppa del mondo e tante altre gare. Anche i tre titoli mondiali da Master li ho conquistato con la maglia biancoarancio delle Valli Bergamasche». Del Claudio Amati atleta è tutto noto. Un po’ meno del Claudio Amati allenatore, eppure se Alessandro Rambaldini ha vinto per due volte il titolo iridato della corsa in montagna sulle lunghe distanze molto lo deve a lui: «Cinque anni gli proposi di venire con me all’Atletica Valli Bergamasche. Ci mise un secondo ad accettare e da allora la nostra collaborazione è splendida e come si evince dai risultati sembra anche che funzioni. Alessandro Rambaldini è l’atleta che ogni tecnico vorrebbe allenare. Serio, coscienzioso, preciso e umile. Ha ancora parecchi anni davanti nei quali sono certo sapremo toglierci ancora grandi soddisfazioni». Claudio Amati atleta, tecnico ed ora scopriamo anche organizzatore: «Il prossimo 11 novembre organizzerò la prima edizione della “13 Miglia D’Annunzio Run”, una corsa in montagna a livello nazionale, dove ho già l’adesione di molti big». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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