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Colbrelli, la spinta di Moser: «Sì, può sognare in grande»

Sonny Colbrelli esulta sul traguardo di Cesenatico: la vittoria di sabato nel Memorial Pantani ha confermato che il valsabbino arriva ai Mondiali in una condizione di forma strepitosa
Sonny Colbrelli esulta sul traguardo di Cesenatico: la vittoria di sabato nel Memorial Pantani ha confermato che il valsabbino arriva ai Mondiali in una condizione di forma strepitosa
Sonny Colbrelli esulta sul traguardo di Cesenatico: la vittoria di sabato nel Memorial Pantani ha confermato che il valsabbino arriva ai Mondiali in una condizione di forma strepitosa
Sonny Colbrelli esulta sul traguardo di Cesenatico: la vittoria di sabato nel Memorial Pantani ha confermato che il valsabbino arriva ai Mondiali in una condizione di forma strepitosa

Sonny Colbrelli sta trascorrendo le ultime due giornate in famiglia prima di partire per Lovanio, nel cuore delle Fiandre, dove domenica andrà a caccia del podio mondiale. Con Matteo Trentin sarà di nuovo la punta della nazionale di Davide Cassani, e chissà che a due settimane dal trionfo agli Europei non possa regalarsi un'altra giornata memorabile come quella di Trento.

Tra i tifosi che a bordo strada lo hanno spinto verso la conquista del titolo continentale c'era anche Francesco Moser, il quale ha visto vincere Colbrelli praticamente sulla porta di casa. E chi più di lui può indicare la strada del successo al Cobra? A settant'anni suonati lo sceriffo rimane uno dei punti di riferimento del ciclismo mondiale, con quel palmares da urlo che lo pone tra i migliori pluri-vincitori di tutti i tempi.Il fuoriclasse di Palù di Giovo ha disputato ben 14 Mondiali, conquistando l'argento a Ostuni 1976, l'oro a San Cristobal 1977 e ancora l'argento ad Adenau 1978. Insomma, a Moser non manca certo la preparazione sull'argomento: è lui l'uomo giusto se si vuole provare a capire quello che potrebbe accadere domenica nelle Fiandre. «Colbrelli l'ho visto pimpante, forte di testa e di gambe al campionato europeo - spiega il fuoriclasse trentino -. È stato molto bravo e merita di avere l'occasione che il Ct Davide Cassani gli ha offerto». Le premesse sono quelle giuste per sognare in grande.

«Quando si parte per una corsa titolata bisogna essere ambiziosi a prescindere dagli avversari. Colbrelli dovrà tenere ben presenti i 90 chilometri in più rispetto al meeting continentale e quindi regolarsi di conseguenza. È sicuramente in grado di fare bene ma dovrà avere le gambe piene e un briciolo di fortuna, che in una corsa di un giorno ha la sua importanza». Chilometraggio superiore all'europeo e tutto il mondo contro.«Ci stavo arrivando. A Lovanio avrà di fronte la crema del ciclismo mondiale: dai belgi agli sloveni passando per i francesi, gli olandesi e tanti altri corridori di valore. Contro Van Aert, Alaphilippe, Evenepoel, Roglic, Pogacar e compagnia bella la musica cambierà rispetto alla corsa di Trento».Il Ct azzurro Davide Cassani da tempo gli ha dato i gradi di capitano: un'investitura importante che dovrà essere condivisa dai compagni di squadra per arrivare in alto. «Cassani avrà parlato chiaro con gli altri corridori selezionati: Colbrelli e Trentin sono le nostre due punte, per cui la Nazionale deve correre per metterli nelle condizioni di uscire fuori nel finale. Tanto più che su questi tipi di percorso entrambi sanno il fatto loro». Ma quali sono le qualità necessarie per puntare al titolo? «Prima di tutto bisogna essere in grandi condizioni, e credo proprio che Colbrelli lo sia: lo testimoniano le prestazioni offerte la settimana scorsa, dagli Europei al trionfo nel Pantani. Poi dovrà imporre la sua leadership ai compagni di squadra e guardarli bene negli occhi per capire se tutti remano nella stessa direzione. Ritengo che possa comunque dormire sonni tranquilli in questo senso, perché anche a Trento la squadra ha funzionato alla perfezione».

Un altro consiglio utile da dare al Cobra? «Stare con gli occhi bene aperti fin dalla partenza perché i belgi potrebbero inventarsi una corsa d'attacco per fare selezione. Sicuramente qualche pezzo pregiato mancherà all'appello nel finale. Quando la corsa supera i 200 chilometri, e domenica saranno quasi 270, le sorprese sono dietro l'angolo. Colbrelli però è un duro e si è sempre fatto onore sulle distanze lunghe, per cui mi attendo una buona prova: ha le qualità agonistiche e morali per fare centro. In bocca al lupo Sonny!». Adesso tocca a Colbrelli sbranare il lupo e consacrarsi a livello mondiale.. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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