Ecco il PalaLeonessa, nuova casa della Germani

di Alberto Banzola
Ecco la nuova «casa» della pallacanestro bresciana: dalla prossima stagione ospiterà le partite casalinghe del Basket Brescia FOTOLIVEI giocatori della Germani con il sindaco Emilio Del Bono e Graziella Bragaglio nel nuovo PalaLeonessaI tifosi e i giocatori della Germani: subito feeling al PalaLeonessaLa scopertura della targa in memoria del progettista Eliseo PapaL’opera dedicata a Marco Solfrini
Ecco la nuova «casa» della pallacanestro bresciana: dalla prossima stagione ospiterà le partite casalinghe del Basket Brescia FOTOLIVEI giocatori della Germani con il sindaco Emilio Del Bono e Graziella Bragaglio nel nuovo PalaLeonessaI tifosi e i giocatori della Germani: subito feeling al PalaLeonessaLa scopertura della targa in memoria del progettista Eliseo PapaL’opera dedicata a Marco Solfrini
Ecco la nuova «casa» della pallacanestro bresciana: dalla prossima stagione ospiterà le partite casalinghe del Basket Brescia FOTOLIVEI giocatori della Germani con il sindaco Emilio Del Bono e Graziella Bragaglio nel nuovo PalaLeonessaI tifosi e i giocatori della Germani: subito feeling al PalaLeonessaLa scopertura della targa in memoria del progettista Eliseo PapaL’opera dedicata a Marco Solfrini
Ecco la nuova «casa» della pallacanestro bresciana: dalla prossima stagione ospiterà le partite casalinghe del Basket Brescia FOTOLIVEI giocatori della Germani con il sindaco Emilio Del Bono e Graziella Bragaglio nel nuovo PalaLeonessaI tifosi e i giocatori della Germani: subito feeling al PalaLeonessaLa scopertura della targa in memoria del progettista Eliseo PapaL’opera dedicata a Marco Solfrini

Un’anteprima di quelle che fanno emozionare: ieri pomeriggio il PalaLeonessa, nuova casa dello sport bresciano, è stata presentata alla città, nella settimana in cui il basket Brescia Leonessa targato Germani è approdato alle semifinali playoff di serie A, miglior risultato di ogni tempo per il nostro basket. Non una vera e propria inaugurazione, ma uno sguardo da vicino a quel canestro rovesciato, idea del compianto progettista Eliseo Papa, che per settembre diventerà operativo al 100%. E proprio per onorare la memoria dell’ingegnere che ha studiato il completo rinnovamento del vecchio Eib, ricordato in maniera commossa insieme a Marco Solfrini, il sindaco Emilio Del Bono ha voluto celebrare il pomeriggio di ieri: «Non volevamo che questo importante momento e questa celebrazione potessero perdersi all’interno di una giornata di basket giocato e di festa che molto probabilmente non avrebbe dato il giusto valore alle figure di Eliseo Papa e Marco Solfrini». COSÌ ENTRAMBI sono ricordati all’ingresso del PalaLeonessa, uno di fronte all’altro: una targa per il papà del nuovo PalaLeonessa, una statua di cristallo anti-proiettile per l’ala dal gancio facile, che verrà ricordato il 16 giugno con una giornata di pallacanestro giocata sulla piastra dell oratorio San Filippo Neri al Villaggio Sereno. Maestoso ed imponente, il nuovo palazzo dello sport con una chiarissima propensione alla pallacanestro è piaciuto ai tantissimi bresciani che sono andati a curiosare attorno a quello che in definitiva è un cantiere. Avanzato, e che a settembre dovrà ospitare la finale di supercoppa a cui prenderà parte anche la Leonessa dei canestri: «Bisogna essere orgogliosi e contenti - ha commentato il sindaco -. È un’opera che questa città merita e che le dà lustro». Soprattutto è una struttura che a Brescia era sempre mancata, allontanando l’interesse di tanti potenziali imprenditori ad investire su questa città ed il suo sport. Fino all’arrivo di Matteo Bonetti, l’incontrollabile patron biancazzurro, che ieri ha commosso tutti i presenti con le sue parole, parole che trasudavano di passione per lo sport e per Brescia: «Quella di mercoledì è stata una giornata speciale per chi di noi vive di emozioni e di basket: io vivo di sogni e credo che ne abbiamo realizzato uno, straordinario come l’annata che stiamo vivendo». Lo stesso Bonetti ha ricordato Marco Solfrini, alla cui memoria andrebbe intitolata la struttura sportiva, davanti agli occhi dei figli Alice, Daniele e Davide e della moglie Tanya: «Insieme a Pippo Taccola ed Ario Costa Marco ha costruito le premesse di quello che oggi è il Basket Brescia: ho perso un fratello ed è stato un momento durissimo per me. Abbiamo voluto ricordare una persona vera con un’opera d’arte fantastica». E LA STATUA DIPINTA su cristallo è veramente fantastica: l’immagine di Marco Solfrini in movimento circondato da gigantografie di giocatori che hanno scritto la storia del basket che fu e di quello attuale. Perché l’ultima è quella di David Moss, capitano della Germani semifinalista: «Il palazzetto è bellissimo - ha commentato il numero 34 della Leonessa, presente con tutta la squadra, lo staff tecnico e dirigenziale al completo al PalaLeonessa - Non vedo l’ora di poterci giocare ed è il giusto premio a questa città, alla sua passione ed al suo amore verso il basket». Il giocatore che più di ogni altro rappresenta il dna cestistico della Leonessa parla anche dell’aspetto squisitamente tecnico: «Pensare che potremo allenarci sul campo dove poi giocheremo la domenica sarà un passo importante». Brescia torna alle origini dunque: 28 anni dopo è tempo di tornare in quello che è stato uno dei templi del grande basket italiano anni Ottanta: «E posso dire di essere orgoglioso al pensiero che sarò il primo capitano del ritorno al vecchio Eib: dovremo renderlo un posto magico». Perché speciale, lo è già; e con l’arrivo della nazionale, in campo per un match a febbraio. lo sarà ancora di più. •

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