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Feralpi-Salò, è un'unione gigante

di Sergio Zanca
CALCIO. DOPO L'ANTICIPAZIONE DI «BRESCIAOGGI» SULLA IMMINENTE FUSIONE, IN VIA DI DEFINIZIONE L'OPERAZIONE PER CREARE LA SUPERSQUADRA DEL GARDA
L'accordo tra le due società porterà a un «superclub» con oltre 50 consiglieri. A giorni l'ufficializzazione

 Alij Emran (Feralpi Lonato) contro Sella (Salò) nell'ultimo derby di campionato disputato il primo marzo e terminato senza reti. FOTOLIVE
Alij Emran (Feralpi Lonato) contro Sella (Salò) nell'ultimo derby di campionato disputato il primo marzo e terminato senza reti. FOTOLIVE

 Alij Emran (Feralpi Lonato) contro Sella (Salò) nell'ultimo derby di campionato disputato il primo marzo e terminato senza reti. FOTOLIVE
Alij Emran (Feralpi Lonato) contro Sella (Salò) nell'ultimo derby di campionato disputato il primo marzo e terminato senza reti. FOTOLIVE

Bocche cucite ma nessuna smentita dopo l'annuncio dato ieri da Brescioggi della fusione tra Salò e Feralpi Lonato. L'accordo tra le società è in via di perfezionamento, l'ufficializzazione avverrà nei prossimi giorni. Al momento le attenzioni dei dirigenti sono concentrate sugli spareggi-promozione, che potrebbero schiudere le porte della serie C2 grazie al Salò. Nel frattempo in Emilia si sono già unite il Carpi e la Dorando Petri, appena promossa dall'Eccellenza alla serie D. E a Castellarano pensano di farlo con lo Scandiano.
SUL GARDA l'idea di unire le forze era già stata realizzata nell'estate 2001, quando il Salò si legò al Valsabbia. Entrambe le squadre militavano nel campionato di Eccellenza. Il Salò, presieduto da Aldo Caffi, con Eugenio Olli direttore sportivo, era allenato da Riccardo Poli. Dopo avere portato il nome di Vestone fino al '97-98, il Valsabbia aveva abbandonato l'angusto terreno del paese, in località Mocenigo, e, guidato da Sergio Ebenestelli, con Ivan Guerra in panchina, giocava a Odolo.
Nel giugno di otto anni fa, dunque, l'accordo. Società unica, e un nuovo numero 1: Aldo Ebenestelli, cugino di Sergio, imprenditori nello stesso gruppo (la loro punta di diamante è l'Ivars). Olli promosso general manager, e Roberto Cucchi diesse. In panchina Gigi Zerbio, ex attaccante di Perugia, Varese e Mantova. Il campo: il «Lino Turina» di Salò, zona Due Pini, con una tribuna omologata per 1.600 spettatori.
«Ho accettato l'incarico per realizzare un progetto importante: salire in D. Vincere è sempre difficile, ma vogliamo provarci», garantì Aldo Ebenestelli, sostenuto dalla Fonte Tavina di Armando Fontana, dalla Gardair di Alfredo Magagnini e da altri sponsor. L'obiettivo venne centrato nella primavera 2004, con Roberto Bonvicini, che si impose in campionato e in coppa Italia, al Flaminio di Roma, battendo il San Paolo di Bari. Un giorno il nuovo presidente dichiarò: «Il mio modello è il Chievo. Chissà che in futuro non diventiamo grandi come loro».
Ora il Salò Valsabbia ha concluso il quinto torneo di serie D. Ha sempre occupato la parte alta della classifica, e per tre volte è arrivato nei play-off: la prima subito eliminato, la seconda bocciato dopo avere superato due gare, ora di nuovo nella fase nazionale e impegnato, domani, contro i toscani del Gavorrano.
IL LONATO, senza un terreno omologato per la categoria, e deve usufruire del «Tre stelle» di Desenzano è rappresentato da Ezio Baccoli, il braccio operativo, da più di 30 anni nel direttivo, e ha come patron e finanziatore unico Giuseppe Pasini, amministratore delegato della Feralpi, presidente nazionale di Federacciai. Dopo contrattempi e imprevisti di ogni genere, la squadra ha terminato la seconda stagione in D a sole tre lunghezze dai cugini.
Le due società hanno un buon gruppo di consiglieri (41 il Salò, 12 la Feralpi), di allenatori, vice, preparatori atletici, istruttori di base, dirigenti accompagnatori. Una forza consistente che, se bene organizzata, può cogliere frutti gustosi. Mentre la squadra maggiore che uscirà dalla fusione guarderà il Chievo, strizzando l'occhio alla C2.

Sergio Zanca

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