ciclismo

Giro d’Italia, corre anche Desenzano: il Garda pronto a ospitare una tappa

di Angiolino Massolini
Dopo 53 anni Piazza Malvezzi e dintorni potrebbero tornare sede di arrivo o di partenza di una crono. Il 13 ottobre l’ufficialità
La partenza da Sabbio Chiese nel maggio scorso con il francese Bruno Armirail ancora in rosa
La partenza da Sabbio Chiese nel maggio scorso con il francese Bruno Armirail ancora in rosa
La partenza da Sabbio Chiese nel maggio scorso con il francese Bruno Armirail ancora in rosa
La partenza da Sabbio Chiese nel maggio scorso con il francese Bruno Armirail ancora in rosa

Il Giro d’Italia 2024 farà tappa nel Bresciano: non c’è ancora l’ufficialità perché Rcs sta mettendo a punti gli ultimi dettagli, ma è praticamente certa l’assegnazione di una partenza o di un arrivo. In pole position Desenzano del Garda, già salita all’onore delle cronache del Giro il 2 giugno 1971, quando scattò in riva al Benaco la cronometro individuale terminata a Serniga di Salò con la vittoria del bresciano Davide Boifava su Ole Ritter e Felice Gimondi, con Francesco Michelotto in maglia rosa. Quel giorno il biondo di Nuvolento dopo avere concluso la sua prova andò tranquillo in albergo per sottoporsi ai massaggi perché non pensava di avere vinto. A corsa conclusa e vittoria certificata venne richiamato in zona arrivo.

Furono l’amico Gabriele Scalmana e Piero Montanari a prelevarlo in fretta e furia dall’albergo per portarlo al traguardo in tempo utile anche per i controlli medici. La strada per Serniga invasa dalla folla non era percorribile, e così, a bordo di 1300 Fiat, il terzetto raggiunse Serniga di Salò dal versante di San Michele. Nel 2024 dopo 53 anni la corsa rosa approderà nuovamente a Desenzano del Garda nell’ultima settimana di gara per affrontare una cronometro individuale.

Non è ancora dato sapere se sarà sede di partenza o di arrivo, o se addirittura inizio e fine saranno fissati in riva al Benaco. Gli amministratori locali hanno da tempo fatto richiesta a Rcs per essere per un giorno la capitale del ciclismo mondiale. Il Giro d’Italia è sicuramente il modo migliore per entrare nelle case di tutti gli appassionati e naturalmente anche l’impegno finanziario sarà piuttosto importante: alcune centinaia di migliaia di euro. Risorse che pare siano già state reperite per regalare ai bresciani, e ai desenzanesi in particolare, una giornata storica.

Il Garda ma non solo

Il Giro, seconda corsa al mondo dopo il Tour de France, si appresta quindi a regalare agli appassionati di casa nostra un altro grande spettacolo. Dopo la tappa Salò-Aprica del 24 maggio 2022, e quella scattata da Sabbio Chiese il 23 maggio 2023, con il traguardo fissato sul Bondone, per il terzo anno di fila la nostra provincia sarà per un giorno l’ombelico del mondo. Desenzano anche il 3 giugno 2001 avrebbe potuto essere quantomeno sede di passaggio di una cronometro individuale, ma Roberto Maffezzoni non riuscì a convincere gli amministratori e allora decise di fare transitare la Sirmione-Salò, vinta da Dario Frigo con Gilberto Simoni in rosa, sulle strade interne dell’anfiteatro morenico. Questa volta invece piazza Malvezzi e dintorni saranno colorati di rosa.

In attesa dell’ufficialità

Per quel che concerne l’ufficialità occorrerà attendere fino al 13 ottobre, quando al Festival dello Sport in programma a Trento verrà tolto il velo all’edizione 2024 del Giro d’Italia. E quel giorno potrebbe esserci un’altra gradita sorpresa per i tifosi bresciani. La tappa che terminerà con molta probabilità al Carosello di Livigno potrebbe scattare dalla nostra provincia. Molto probabilmente dalla Valsabbia o da un’altra località gardesana. Gli organizzatori ci stanno lavorando e ci sono le premesse per fare bingo. Brescia e provincia negli anni sono state 44 volte sede d’arrivo e 46 di partenza. Oltre alla tappa Desenzano del Garda-Serniga di Salò e Sirmione-Salò, il 6 giugno 1954 si disputò un’altra cronometro individuale sul Garda con partenza da Gardone Riviera-Salò e arrivo a Riva, in Trentino, con il successo di Hugo Koblet su Fausto Coppi e Fiorenzo Magni, con Carlo Clerici in rosa dopo avere conquistato il primato con la fuga-bidone Napoli-L’Aquila. Leggenda più che storia.

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