Se non fosse perché di mezzo c’è Marcell Jacobs, la notizia del divorzio del due volte olimpionico desenzanese dall’agenzia del rapper-influencer Fedez sarebbe da trattare con un bel «chissenefrega»., Questo è il sentire della gente comune, alle prese con il terrore della pandemia che tra meno di un mese «compirà» due anni e dei problemi connessi (il lavoro che manca, i problemi economici, la paura per la salute)., La storia è presto riassunta: Jacobs ha lasciato la Doom, l’agenzia che gli curava l’immagine, gestita dalla madre di Fedez, Anna Maria Berrinzaghi, per affidarsi all’inglese Nexthing, sede a Londra, che ha promesso allo sprinter bresciano un ruolo di «ambasciatore» dell’Italia per promuoverne l’immagine nel mondo., L’addio di Jacobs è andato di traverso a Fedez, che si fa forte del contratto in scadenza a settembre.
E al quale non piace perdere un cliente all’apice della celebrità, preso quando non era ancora la stella mondiale che è da agosto, dopo i due ori vinti a Tokyo., Si annuncia, dunque, una battaglia legale., Alla fine quale è la morale della favola (si fa per dire)?, Non c’è morale., Ma con il Covid che morde, le città svuotate, le scuole nell’incertezza e gli ospedali che scoppiano, questa pare una storia proveniente da un altro pianeta.