L’orgoglio della Feralpisalò «Una stagione capolavoro»

di Sergio Zanca
Il presidente Giuseppe Pasini, il capitano Elia Legati con la maglia numero 13 e il direttore sportivo Andrea Ferretti durante il bilancio di fine anno:  va in archivio la più incredibile delle stagioniI festeggiamenti per la B e tutta la gioia del presidente Giuseppe Pasini
Il presidente Giuseppe Pasini, il capitano Elia Legati con la maglia numero 13 e il direttore sportivo Andrea Ferretti durante il bilancio di fine anno: va in archivio la più incredibile delle stagioniI festeggiamenti per la B e tutta la gioia del presidente Giuseppe Pasini
Il presidente Giuseppe Pasini, il capitano Elia Legati con la maglia numero 13 e il direttore sportivo Andrea Ferretti durante il bilancio di fine anno:  va in archivio la più incredibile delle stagioniI festeggiamenti per la B e tutta la gioia del presidente Giuseppe Pasini
Il presidente Giuseppe Pasini, il capitano Elia Legati con la maglia numero 13 e il direttore sportivo Andrea Ferretti durante il bilancio di fine anno: va in archivio la più incredibile delle stagioniI festeggiamenti per la B e tutta la gioia del presidente Giuseppe Pasini

Il 2022-2023 della Feralpisalò si è chiuso ieri pomeriggio, con l’ultimo allenamento. Mentre i giocatori si divertivano sul prato dell’antistadio Carlo Amadei, il presidente Giuseppe Pasini e il direttore sportivo Andrea Ferretti hanno incontrato gli operatori della stampa per riepilogare l’andamento della stagione e fare il punto della situazione. La promozione proietterà Salò in una dimensione internazionale, con partite trasmesse in tutto il mondo, e avrà una risonanza turistica rilevante. A livello sportivo Pasini dice di essere ansioso di incontrare tante società di notevole rango. «Noi - afferma il presidente - siamo la cenerentola del prossimo campionato di B. Quest’anno le neopromosse Bari - al momento, terzo -, Sudtirol - quarto - e Palermo - nei play-off - hanno ottenuto buoni risultati. Il Modena è sempre rimasto lontano dalla zona retrocessione. Il comportamento di tali squadre è di incoraggiamento. Io firmerei per ripetere il cammino del Modena. Ma soprattutto vorrei disputare il derby: lo considero la punta dell’iceberg. La squadra di Brescia è il Brescia Calcio: ha giocato in A e schierato grandissimi campioni, a partire da Roby Baggio. Noi non vogliamo sostituirci ai biancazzurri, ma goderci il capolavoro fatto, e affrontare il derby col Brescia. E poi onore al Lumezzane dell’amico Camozzi, che è ritornato in C. Così è l’ascensore del calcio: consente di salire, e, purtroppo, di scivolare in basso». La rosa prossima ventura. «L’obiettivo è di mantenere lo zoccolo duro, confermando il blocco attuale - interviene Ferretti -. Adesso per me inizia la parte più difficile: devo fare qualche scelta dolorosa, visti i rapporti e l’alchimia creatisi. Ma occorre ragionare in modo lucido e razionale, completando l’organico con elementi di categoria. Più che il nome interessa la capacità di sacrificarsi e di lottare, in modo da inserirli in un gruppo solido. Non vogliamo comunque snaturare la nostra identità, sopperendo al gap rispetto alle avversarie con idee, programmazione e lavoro». Il budget dovrebbe raddoppiare, passando dagli attuali 5 e mezzo (compresa la gestione delle giovanili) a circa 11/12, di cui 5 coperti dai contributi della Lega. Lo stadio. «Giovedì in Questura si è svolto un incontro fra amministratori locali, Feralpisalò e forze dell’ordine pubblico - spiega Pasini -. Io voglio rimanere al Lino Turina, ma i nodi da risolvere sono numerosi. Dentro dovremo portare la capienza dagli attuali 2.400 posti a 3.500, cambiare la sala stampa, creare una sala bar e altro. Fuori il Comune dovrebbe allestire un impianto di videosorveglianza, ampliare i parcheggi e non solo. Noi cominceremo i lavori interni dopo avere ottenuto tutte le autorizzazioni burocratiche. Chiaro che inizieremo il campionato lontano dal Garda. La scelta del Rigamonti di Brescia è la più ovvia. Abbiamo inviato una richiesta al sindaco della città. Ho sentito telefonicamente Massimo Cellino. Non volendo rimanere col cerino in mano, ci siamo guardati anche attorno: lo Zini di Cremona no, perché ha come seconda squadra la Virtus Entella; il Bentegodi di Verona no, perché l’alternativa è rappresentata dalla Virtus. Abbiamo invece ricevuto l’ok di Piacenza: sia dalla società, appena retrocessa, che dal Comune emiliano, Vedremo». Sono state spese parole dolci per i giovani («Pizzignacco: una grande, piacevole sorpresa, l’anno prossimo in B sarà tra i portieri più osservati, e che dire di Zennaro, Pilati, Tonetto e Bergonzi?»), e per l’addio al calcio giocato di Elia Legati. Pasini: «Per lui non poteva esserci miglior chiusura. Gli va riconosciuto il merito d’una parte di promozione. L’uomo simbolo dello spogliatoio. Rimane in società per i valori che si porta dentro. Sono ben contento di averlo nel team». Ferretti: «Elia è stato più di un capitano. Una colonna portante. Con lui ho un rapporto profondo. Sono sicuro che diventerà un bravissimo dirigente».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti