Lumezzane-D’Astoli,
è finita. Nicolato verso
il ritorno «bis»

di Luca Canini
Giancarlo D’Astoli esce di scena dopo aver collezionate 13 punti in 14 partite, con 9 sconfitte al passivo
Giancarlo D’Astoli esce di scena dopo aver collezionate 13 punti in 14 partite, con 9 sconfitte al passivo
Giancarlo D’Astoli esce di scena dopo aver collezionate 13 punti in 14 partite, con 9 sconfitte al passivo
Giancarlo D’Astoli esce di scena dopo aver collezionate 13 punti in 14 partite, con 9 sconfitte al passivo

La storia si ripete, faceva notare qualcuno sabato dopo la sconfitta con il Bassano. 13 punti in 14 partite, come un anno fa. Stesso bottino, medesima ansia da campionato che ha tutta l’aria di mettersi male. Mancava giusto l’esonero dell’allenatore per completare il quadro delle (inquietanti) similitudini. Mancava, all’imperfetto, perché da ieri Giancarlo D’Astoli non è più alla guida del Lumezzane (Nicolato fu messo da parte il 30 ottobre, il suo successore, voluto a ogni costo e acclamato come il salvatore della patria in sede di presentazione, è durato un mesetto di più).

L’ESONERO è stato ufficializzato in tarda serata, con un comunicato stampa al miele, che parla di una decisione presa di «comune accordo» con l’ex Feralpi Lonato. Un divorzio consensuale, insomma, arrivato dopo un «lungo confronto e attente valutazioni» sulla preoccupante involuzione di una squadra che ha perso le ultime quattro gare giocate e dalla vittoria con il Pordenone, datata 25 ottobre, è riuscita a raccogliere la miseria di 1 punto in sei giornate. Un passo da retrocessione, che il quintultimo posto, a -5 dalla salvezza diretta, fotografa con impietosa precisione.

«LA DECISIONE giusta al momento giusto - commenta D’Astoli - Non c'erano più i presupposti per lavorare come si deve». Presupposti di che tipo? Tecnici? Societari? «Umani, direi. Punti di vista diversi su come gestire il gruppo che hanno portato a una decisione presa insieme, per il bene soprattutto del Lumezzane. Dispiace, certo. Dispiace molto. Anche perché a un certo punto il campionato aveva preso la piega giusta. Poi una serie di infortuni hanno minato degli equilibri abbastanza precari. A quel punto abbiamo dovuto schierare giocatori che erano rimasti ai margini e le cose non sono andate come dovevano andare. Il cambio di allenatore è un messaggio chiaro e forte che la società manda al gruppo». E ora? La squadra è stata ufficialmente affidata alle cure del fedelissimo Nadir Brocchi, che in altre occasioni (ad esempio dopo il ricovero improvviso di Michele Marcolini) ha retto il timone del Lume. Una soluzione ponte, in attesa di imminenti sviluppi. Che dovrebbero arrivare in mattinata o, al più tardi, nel primo pomeriggio.

L’ipotesi che prende corpo, a rigore di logica, è quella di un secondo ritorno dell’eroe dell’ultima salvezza Paolo Nicolato, richiamato una prima volta l’anno scorso dopo il divorzio da Maurizio Braghin. Nicolato è ancora sotto contratto (dettaglio non di poco conto), conosce l’ambiente e gran parte del gruppo. Ipotesi logica, come detto.

Sullo sfondo i presunti colloqui con i vari Fabio Rossitto, Giovanni Colella, Antonio Filippini ed Elio Gustinetti. Pallide suggestioni, al momento. Oggi se ne saprà di più.

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