Rissa Lumezzane-Cesena
Bianconeri tutti assolti

IL CASO. Un indennizzo alle parti lese archivia il processo penale dopo quasi sette anni. Pietro Strada accetta 25.000 euro come risarcimento e ritira la querela Castori, Rea, Cavalli, Ranalli e Confalone escono indenni dalla vicenda
PIETRO STRADA
Una scena concitata dopo la rissa fra Cesena e Lumezzane: Pierino Strada a terra soccorso dai compagni
Una scena concitata dopo la rissa fra Cesena e Lumezzane: Pierino Strada a terra soccorso dai compagni
Una scena concitata dopo la rissa fra Cesena e Lumezzane: Pierino Strada a terra soccorso dai compagni
Una scena concitata dopo la rissa fra Cesena e Lumezzane: Pierino Strada a terra soccorso dai compagni

Con 25 mila euro si può anche «dribblare» una strettoia giudiziaria. Si è chiuso a Brescia il processo per lesioni volontarie e rissa a carico dell'allenatore Fabrizio Castori e dei giocatori Angelo Rea, Simone Cavalli, Cristian Ranalli e Simone Confalone. Tutti gli imputati all'epoca dei fatti contestati militavano in quel Cesena che si giocò la promozione in serie B sul campo del Lumezzane. Il risarcimento proposto ha accontentato gli avvocati della parte offesa, ovvero l'ex giocatore di Brescia, Parma e Lumezzane Pietro Strada, che a fronte dei 25mila euro pattuiti ha ritirato la denuncia, proprio nel giorno clou del processo, ovvero quando la vittima dell'aggressione avrebbe dovuto testimoniare l'accaduto davanti al giudice. L'accordo ha giocato un ruolo decisivo nella sentenza: il ritiro dall'aula degli avvocati di parte civile e anche delle querele di Strada ha avuto come fisiologico epilogo l'assoluzione di tutti gli imputati.
LA VICENDA è quella scolpita nei ricordi di tutti i tifosi valgobbini di ieri e di oggi. E' il 20 giugno del 2004. Al Comunale si disputa la gara di ritorno della finale play-off di serie C1. Dopo l'1-1 dell'andata firmato dal fantasista rossoblù Centi e dal bomber romagnolo Bocchini, il Cesena è obbligato a vincere per accedere alla serie cadetta. I tempi regolamentari finiscono sullo 0-0 in un clima di tensione palpabile e crescente. Durante i tempi supplementari più caldi nella storia rossoblù succede di tutto: Biserni sblocca il risultato per i romagnoli che nel giro di qualche minuto si vedono riacciuffare da un guizzo di Russo. E il gol è un detonatore. I giocatori rossoblù esultano davanti alla panchina del Cesena e Castori perde la testa. In campo scoppia una maxi rissa con il tecnico ospite ripreso a scalciare Pietro Strada steso a terra per i postumi di un infortunio. Quelle immagini faranno il giro del web indignando gli sportivi di mezzo mondo ma non serviranno a cambiare il verdetto del campo, contrario al Lumezzane. Ripristinata la quiete infatti si ritorna al calcio giocato ma i giocatori valgobbini ancora sotto choc per l'aggressione al compagno perdono concentrazione e mordente. Marco Ambrogioni ne approffitta firmando il 2-1 del Cesena che condanna il Lumezzane a restare in C1.
LA PARTITA DI CALCIO finì nel momento stesso in cui cominciò quella giuridica e giudiziaria. Il filone sportivo porta a una pioggia di squalifiche: la più pesante (tre anni, ridotti a due in appello) è per Castori, oggi allenatore dell'Ascoli. Il Cesena non perderà però la promozione: un verdetto che innescherà una serie di polemiche e recriminazioni mai sopite sulla piazza valgobbina. Più lenta invece l'odissea giudiziaria: dopo la querela di Strada, giocatori e tecnico romagnoli vengono rinviati a giudizio il 19 giugno dal gip Ciro Iacomino. A novembre si apre il processo. A quasi 7 anni dalla rissa, si è arrivati alla conclusione del procedimento con il pagamento di un risarcimento di 25mila euro alla parte offesa a fronte del ritiro della denuncia. «Si chiude questa pagina, anche se ovviamente non si può tornare indietro a cambiare il risultato sportivo - è il commento di Pietro Strada -. La vicenda si chiude così: si andava verso la prescrizione, i filmati ci sono, il giudice li ha visti. È stata scelta questa soluzione. Adesso possiamo voltare pagina».R.SP.

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