Rossetti, da debuttante a stella: «Ed è solo un punto di partenza»

Marta Rossetti:  è stata la stagione della consacrazione definitiva per la slalomista di Puegnago
Marta Rossetti: è stata la stagione della consacrazione definitiva per la slalomista di Puegnago
Marta Rossetti:  è stata la stagione della consacrazione definitiva per la slalomista di Puegnago
Marta Rossetti: è stata la stagione della consacrazione definitiva per la slalomista di Puegnago

Angiolino Massolini Sulle orme di Nicoletta Merighetti, Elena Tagliabue, Elena Bresciani, Elena, Nadia e Sabrina Fanchini e Daniela Merighetti. Con la stessa grinta delle tante campionesse bresciane che l’hanno preceduta nel circo bianco, è riuscita a conquistare risultati importanti a livello internazionale: Marta Rossetti ha chiuso la sua stagione con largo anticipo rispetto alle previsioni, e per i motivi che tutti sappiamo, ma la può archiviare con grande soddisfazione. NEL CORSO DELL’ANNATA ha portato a 8 le sue partecipazioni alle gare di slalom in Coppa del Mondo, a 26 quelle in Coppa Europa, dove ha ottenuto piazzamenti di grande prestigio. Nella challenge mondiale ha conquistato il 22esimo e 12esimo posto tra i pali a Flachau (Austria) e Kranjska Gora (Slovenia), il 14 gennaio e 16 febbraio. Nella manifestazione continentale ha bevuto nel calice della vittoria a Zell am See (Austria), mentre ha chiuso seconda e quinta ad Hasilberg (Svizzera) e Bad Wiessee (Austria). Ha inoltre ottenuto alcune top ten nella challenge europea a conferma della sua costante crescita. Nella classifica di specialità in Coppa del Mondo ha chiuso 31esima con 31 punti, mentre in quella europea è stata seconda alle spalle di Jessica Hilzinger e decima assoluta. Risultato? Nella prossima stagione parteciperà di diritto a tutti gli slalom di Coppa del Mondo. Pass che sicuramente avrebbe conquistato anche senza l’argento in Coppa Europa, perché nella seconda parte della stagione è stata tra le slalomiste azzurre più brave, abbassando il punteggio Fis di tre punti abbondanti: da 18,52 a 15,46. UN’ANNATA IMPORTANTE per la gardesana di Puegnago, cresciuta all’Agonistica Campiglio dell’ex azzurra Wilma Gatta e in forza alle Fiamme Oro di Moena. «Un punto di partenza - si affretta a precisare la Rossetti - Nel corso della stagione sono riuscita a ottenere con continuità risultati soddisfacenti, anche se nella parte conclusiva l’emergenza sanitaria mi ha impedito di gareggiare». Il suo l’aveva però già fatto nelle due challenge internazionali più prestigiose. «Ricordo con piacere le due qualificazioni alla seconda manche a Flachau e Kranjska Gora, dove sono riuscita a conquistare i miei primi punti mondiali e a gettare le basi per il futuro». Legato solamente allo slalom speciale o anche alle porte larghe? «La disciplina che mi sento addosso è lo speciale, e proprio per questo motivo cercherò di affinare le mie qualità per essere sempre più competitiva. D’accordo con il mio allenatore cercherò di allenarmi anche in gigante per capire se potrò o meno essere all’altezza della situazione anche in questa specialità». Cosa è mancato per rendere ancora più preziosa la stagione? «La mancata partecipazione allo slalom iridato juniores a Narvik, in Norvegia, e all’ultimo speciale di Coppa del Mondo ad Are, in Svezia, dove sarei andata a caccia del podio e delle finali di Cortina, che poi sono state cancellate». Peccato. Ma resta una stagione che sa di consacrazione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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