La Bagnolo Mella dei disoccupati corre sulle fasce: da Alessandro Morè, presentato nei giorni scorsi, a Davide Scalvini. E i due in comune hanno anche il percorso giovanile che li ha portati per anni a vestire le maglie del Brescia nelle varie categorie. Ma la cosa forse un po' più strana è vedere un esterno valido classe 1993, che rientra anche nella categoria (tutt'altro che trascurabile) dei giovani, senza una squadra per la prossima stagione. «Qualche chiamata è arrivata - spiega Davide -, ma solo da qualche società di Prima. Non voglio denigrare alcuna categoria ma a 20 anni la mia ambizione è quella di provare a giocare ancora in Eccellenza. Credo in questi anni di aver dimostrato di poter meritare un posto». Davide tira i primi calci al pallone con la Fionda. Parte come attaccante. Segna tanti gol, attirando su di sé l'attenzione della Voluntas, e il suo allenatore Antonio Boglioli lo trasforma in terzino, ruolo che gli verrà confermato anche successivamente sotto la sapiente mano di Roberto Clerici. «Non ho problemi ad adattarmi - racconta Davide -: nasco terzino, ma posso giocare anche centrale di difesa o centrocampo». Poi il grande salto: Davide passa al Brescia. Lì giocherà per 7 stagioni consecutive, dai Giovanissimi fino alla Berretti, con qualche convocazione in Primavera. Tra i suoi allenatori Nikola Filipovic, Omar Danesi, Angelo Facchinetti, Ernesto Nani e Ivan Javorcic. «Mi sono sempre trovato bene con tutti a Brescia. Avevo la fiducia di molti allenatori che spesso mi affidavano la fascia di capitano». Nel suo palmares giovanile una Gothia Cup, tre tornei internazionali e una finale del campionato Berretti persa contro il Napoli nel 2010/2011. Tra i suoi compagni Nicola Leali, Matteo Tassi, Gianmarco Gerevini e Nana Welbeck: «A Brescia ho imparato tutto. Anche dalle partitelle con la prima squadra. Chi mi ha insegnato qualcosa in più? Beh, senza dubbio Budel e Berardi, due grandi giocatori ma soprattutto due grandi uomini». Salutato il Brescia per Davide si spalancano le porte dei dilettanti: ceduto a titolo definitivo al Desenzano, poi Ciliverghe e Folzano: «Ora sono senza squadra ma con tanta benzina in corpo per ripartire. Cerco solo una chance che mi permetta di potermi mettere a completa disposizione della squadra».A.MAFF. © RIPRODUZIONE RISERVATA