Una sola lezione per scoprirsi portato «Ho carpito tutti i segreti a mia zia»

Leonardo Rubin: è di Somma Lombardo (Varese) e gioca a Pozzolengo
Leonardo Rubin: è di Somma Lombardo (Varese) e gioca a Pozzolengo
Leonardo Rubin: è di Somma Lombardo (Varese) e gioca a Pozzolengo
Leonardo Rubin: è di Somma Lombardo (Varese) e gioca a Pozzolengo

Valorizzare i talenti bresciani è importante quanto scoprirne. È quanto successo due settimane fa al Chervò San Vigilio di Pozzolengo, quando un 14enne ha fatto la sua prima lezione lasciando di stucco il maestro Michele Liberatore: «Ha caratteristiche naturali che ricordano alcuni campioni del mondo. Se in lui si accenderà il fuoco della passione, potrà aspirare al salto di qualità e chissà, anche diventare un campione», le parole di Liberatore. Leonardo Rubin abita a Somma Lombardo, in provincia di Varese. Ospite della zia Bruna, che ha un appartamento all’interno del Chervò, ha deciso di provare il golf due settimane fa, facendo spippiolare gli occhi di Liberatore: «Senza saperlo ha il ritmo di Hideki Matsuyama, il primo giapponese che ha vinto nel 2021 un Major maschile e anche un polso all’apice del back swing alla Dustin Johnson, il numero 1 del Pga nel 2017». Timido all’apparenza, sempre educato e rispettoso, ad aiutare Leonardo è l’aver praticato per 8 anni le arti marziali: «Ho capito subito che la disciplina è alla base del golf, per ora ho fatto 2 lezioni e ho giocato con la zia, in tutto 4 ore di golf e mi è venuto spontaneo - racconta Rubin -. Voglio proseguire sotto la guida di Michele, mi organizzerò con la scuola per venire regolarmente a Pozzolengo, con lui è nata una sintonia speciale. Non so se è stata solo fortuna - prosegue il talentuoso 14enne -, al primo tiro ho alzato la palla che è andata dritta e lontano. Forse l’aver osservato la zia in campo mi ha permesso di carpire qualche segreto». Un primo tiro non fortunato, poi ne sono seguiti tanti altri e che conferma la teoria di Liberatore, quella del multi-sport come toccasana per i più giovani: «La pratica di più sport permette di avere un bagaglio di esperienze e qualità maggiori, una sinergia vincente - spiega Liberatore -. Dopo i primi colpi ho capito subito che questo ragazzo è molto portato per il golf ma ho anche notato il contributo lasciatogli dalle arti marziali». Concentrazione, equilibrio, precisione millimetrica nei movimenti, capacità d’osservazione, ma anche una velocità esplosiva: «Ha preso in mano il ferro 7 ed esploso una pallina dritta a 140 metri. Senza spiegazioni, solo con l’istinto - racconta Liberatore - Ho iniziato a dargli alcuni nozioni tecniche con il giusto approccio per la sua età. Imparava tutto all’istante con una facilità disarmante e proseguiva nella lezione come un caterpillar». E i risultati si sono visti: dopo la prima ora di lezione, Leonardo ha concluso una buca par 3 in 3 colpi: «L’imprinting è stato più che promettente, adesso dipenderà tutto da lui - conclude Liberatore - Essere portati per il golf non basta. Servono dedizione, sacrificio e passione. Perché il talento è anche saper scegliere e la scelta spetta a lui, mentre io resterò a sua completa disposizione offrendogli stimoli e tutta la competenza di cui necessita. S. Av. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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