FORMULA1

Verstappen «nato» a Lonato: «Sui kart era già il più forte»

di Fabio Pettenò
Da qui è partita la felice parabola del pilota olandese che ha vinto il Mondiale
Max Verstappen sui kart della Crg insieme a papà Jos, ex pilota di Formula 1, sul circuito di LonatoMax Verstappen, 24 anni,  ad Abu Dhabi dopo la vittoria del Mondiali
Max Verstappen sui kart della Crg insieme a papà Jos, ex pilota di Formula 1, sul circuito di LonatoMax Verstappen, 24 anni, ad Abu Dhabi dopo la vittoria del Mondiali
Max Verstappen sui kart della Crg insieme a papà Jos, ex pilota di Formula 1, sul circuito di LonatoMax Verstappen, 24 anni,  ad Abu Dhabi dopo la vittoria del Mondiali
Max Verstappen sui kart della Crg insieme a papà Jos, ex pilota di Formula 1, sul circuito di LonatoMax Verstappen, 24 anni, ad Abu Dhabi dopo la vittoria del Mondiali

C'è molto della cultura motoristica bresciana nella vittoria vinto il del Mondiale di Formula 1 di Max Verstappen. Da Lonato è partita la parabola vincente del pilota olandese. Indosso la tuta della Crg, tra le mani i kart dell’azienda guidata da Giancarlo Tinini, negli occhi il sogno di diventare un campione. La favola di «Mad Max» nasce nel 2010: «Eravamo a Muro Leccese - racconta il manager della Crg -. Ero sul tetto del mio motorhome quando vidi girare in pista quel ragazzino. Aveva una percorrenza in curva fantastica, era velocissimo. Così incontrai Jos Verstappen al quale chiesi conto di quel giovane pilota dalle guance rosse e un po’ paffutello. Sorridendo mi rispose che era suo figlio. Non esitai a fargli firmare l'accordo». In terra leccese Verstappen fu protagonista di un altro curioso aneddoto: «Erano in corso i test invernali - racconta Luca De Donno, organizzatore della Wsk-. Max non aveva ancora l'età per partecipare. Il suo team manager si presentò con la licenza di un altro pilota. A metà giornata Max era il più veloce di tutti. Quando scoprimmo che era Verstappen: lo fermammo». Tre anni in Crg, dal 2010 al 2013, ricchi di trionfi contro quelli che ora sono i suoi rivali in Formula 1: «Max è nato per essere campione - assicura Tinini -. Mentre molti bambini, finite le prove con i kart, andavano a giocare a pallone lui si metteva nella sua tenda con l’ingegnere analizzando la telemetria, pulendo il proprio mezzo». Il ricordo del piccolo Verstappen attraversa il cuore di Fernando Morandi: «Arrivò a Brescia nel 2009 - racconta l'ex responsabile dell’ufficio stampa della Crg -. Fu presentato a un evento di auguri della Crg. La sua prima fu la Winter Cup a Lonato e Max andò subito sul podio». Con i kart Verstappen fece capire d’essere di un altro pianeta: «Aveva una capacità competitiva fuori dal comune, il miglior pilota nelle mie categorie», la sintesi di De Donno. Un talento entrato nell'orbita delle grandi scuderie di Formula 1: «Nel 2014 ebbe un contatto con la Ferrari ma non se ne fece nulla -ricorda Morandi-. Subentrò la Mercedes ma lui scelse la Red Bull che, pagando la penale, gli diede garanzie di debuttare in F1». Avvenne nel 2015, nel Gp d’Australia. Max aveva 17 anni: «Quando firmò il primo contratto in F1 di anni ne aveva 16 -ricorda Tinini-. Ci diedero degli incoscienti ma il tempo ci ha dato ragione». Per chi lo ha visto crescere la vittoria di Verstappen non è stata una sorpresa: «Solo lui poteva mettere il muso in quella curva tentando il sorpasso, altri non lo avrebbero mai fatto», il pensiero di Tinini. Che rivela: «Dopo il trionfo gli ho mandato un messaggio. Mi ha risposto papà Jos dicendomi che entrambi stavano sognando». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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