Zebina gioca al rilancio
«Brescia, ci divertiremo»

di Sergio Zanca
LA PRESENTAZIONE. Il difensore parigino vuole cancellare gli ultimi negativi anni con la Juventus. «Con questa maglia campioni come Baggio e Guardiola hanno ritrovato la voglia di giocare. Sono integro, sto bene e mi basterà un mese per ritrovare la forma: non vedo l'ora di iniziare»
Jonathan Zebina, 32 anni, si prepara per il primo giorno in biancazzurro nel ritiro di Storo.
Jonathan Zebina, 32 anni, si prepara per il primo giorno in biancazzurro nel ritiro di Storo.
Jonathan Zebina, 32 anni, si prepara per il primo giorno in biancazzurro nel ritiro di Storo.
Jonathan Zebina, 32 anni, si prepara per il primo giorno in biancazzurro nel ritiro di Storo.

Storo (Trento). Eccolo, Jonathan Zebina: mostra la maglia numero 5 e un'intelligenza non comune. Linguaggio sciolto, termini appropriati. Il contrario del giocatore di poche e sconclusionate parole. Si esprimesse così anche in campo...
«VOGLIO RITROVARE il gusto di giocare - assicura il difensore, che con il Brescia ha firmato un contratto biennale -. A un certo punto bisogna guardare la realtà. Negli ultimi tempi alla Juventus mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, travolto, al pari dei compagni, sul piano sportivo ed emotivo. C'è chi si è distratto con la famiglia, chi ha cercato altre passioni. Costretti a convivere in una situazione non voluta. Io non mi sento di dovere nulla alla Juventus. Il progetto umano di rimanere a Torino nonostante la retrocessione in B si è rivelato tutt'altro che umano. Posso capire che ora ci siano dubbi sulle mie condizioni. Ma io sto bene, ho solo bisogno di un mese per entrare in forma».
Sul perchè della scelta di Brescia, non ha dubbi: «Hanno indossato questa maglia campioni come come Guardiola e Baggio, che qui hanno ritrovato la voglia di giocare - osserva Zebina -. L'impatto con i nuovi compagni? Ho avuto poco tempo per parlare con loro. Avrò modo di farlo nei prossimi giorni. Vorrei comunque rassicurare tutti: sono integro, e non condizionato dagli infortuni. Sento che a Brescia troverò una piccola famiglia, proprio come a Cagliari nei miei primi due anni in Italia».
Zebina ha una fidanzata milanese: Chiara Tortorella, la figlia di Cino, il mago Zurlì. Chissà se è stata lei a influire sulla decisione: «Beh, lei aveva già preparato la valigia. Il problema capita a tutti coloro che, per motivi professionali, devono andare in un'altra città. Non nascondo di avere ricevuto offerte dalla Francia. Io stesso avrei voluto misurarmi in Inghilterra. Dopo 12 anni in Italia sentivo il desiderio di cambiare. Si vede che il Brescia è stato convincente».
Negli ultimi 3 campionati solo 40 presenze. Un dato preoccupante, ma Zebina minimizza: «In primavera, con l'arrivo di Zaccheroni, un tecnico capace di tenere in considerazione le indicazioni del campo, ho disputato 13 partite consecutive». Dalle sue parole traspare l'astio nei confronti della Juve: «Nè rancore nè delusione. Non sono l'unico dispiaciuto di quanto accaduto. Mi sento di ringraziare Andrea Agnelli, che ha mantenuto la parola. Gli auguro tante buone cose. Ma quello che è stato, è stato; non è da tutti rimanere sei anni in bianconero».
ZEBINA ora guarda al futuro: «A Brescia faccio parte di un progetto importante, e spero di ritrovare le stesse sensazioni di Cagliari. Ringrazio il mio procuratore Giovanni Branchini e l'avvocato Gian Battista Lomartire per avermi consigliato in maniera giusta». Va ricordato che, in occasione della rescissione del contratto (sarebbe scaduto fra un anno), il presidente della Juventus gli ha concesso una buonuscita.
E sul ruolo: terzino o stopper? «Iachini mi ha chiesto se me la sento di giocare centrale. Io sono eccitato all'idea di farlo, ma sono a disposizione». Due anni a Cagliari, quattro a Roma e sei a Torino: chissà se a Brescia intende rimanere per otto: «Non mi sento particolarmente vecchio, alla mia età non voglio fare programmi a lunga scadenza».
Zebina ammette di "avere un'immagine esterna diversa da quanto realmente sono. In ogni caso la mia carriera l'ho fatta. Da giovane non pensavo che sarei andato così lontano. Impossibile, poi, dire che avrei potuto ottenere di più».
Intanto guarda all'immediato: «Non troverò difficoltà ad ambientarmi. Degli attuali giocatori del Brescia conosco Baiocco. Esistono i presupposti per conquistare la salvezza. Mi sembra che il gruppo sia compatto: un aspetto decisivo, garanzia di buoni risultati».
Zebina avverte la frescura della sera. E l'addetto stampa Stefano Gelona lo ricopre premurosamente con una tuta pescata negli spogliatoi.

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